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Zuppa di Orzo e Funghi

giovedì 22 novembre 2012
Zuppa di Orzo e Funghi

poi una notte di settembre mi svegliai
il vento sulla pelle,
sul mio corpo il chiarore delle stelle
chissà dov’era casa mia
e quel bambino che giocava in un cortile...

~ Nomadi, Io Vagabondo

Arriva un momento in cui decidi di abbandonare le tue certezze e ti senti pronto ad abbracciarne di nuove.
Sembra succedere cosi, quasi all'improvviso, ma dentro di te sai che in realtà è l'effetto combinato di tutti gli incroci attraversati in precedenza, di quelle notti insonni spese a girare in bicicetta per i sentieri della mente; è un sortilegio orchestrato dalle polveri del deserto e dalle stelle di un bosco d'estate, l'energia ricevuta da sguardi silenziosi e abbracci infiniti, che poco alla volta ha preso forma dentro di te ed è diventata il coraggio di un tuffo verso l'ignoto.
Ti sembra di aver fatto tutto da sola, ma sotto sotto ti senti in dovere di ringraziare uno a uno quegli incontri, e quegli addii, gli amori veri e finti, le lacrime, e i sorrisi, e tutte quelle parole scritte, cantate, recitate, e poi anche quelle riscritte, corrette e rispedite al mittente.
È girovagando in questo modo che sei arrivata lì, a fotografare e poi sederti di fronte a una zuppa di funghi che a te sembra parlare un linguaggio universale. Chiudi gli occhi e potresti essere a Parigi. Ma anche a Roma o San Francisco. E tutto quello che chiedi è di poter continuare a vagabondare per strade sconosciute, col cuore morbido e un biglietto sempre aperto.


Timo e Funghi Shiitake


Zuppa di Orzo e Funghi
per 4-5 persone

funghi freschi misti
(champignon bianchi e marroni, shiitake)
650 gr
funghi shiitake essiccati 10 gr
cipolla 1/2
scalogno 1
carota 1
gambo di sedano 1
orzo perlato 100 gr
brodo vegetale 1 litro ca.
tamari o salsa di soia 4-5 cucchiai
olio, sale, pepe, alloro, timo fresco q.b.

Mettere i funghi essiccati in una ciotola, coprirli di acqua e lasciarli riposare almeno 10 minuti. Scolarli e tritarli, tenendo da parte il loro liquido.
Tritare finemente cipolla e scalogno e farli soffriggere per qualche minuto in un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva, aggiungere carota e sedano tritati, i funghi freschi e quelli rinvenuti, e cuocere per circa 10 minuti finché si ammorbidiscono. Unire orzo, tamari, brodo, liquido dei funghi, timo e alloro e portare a bollore. Abbassare la fiamma e cuocere per circa 40 minuti. Se necessario, unire un po' di acqua. Insaporire con sale e pepe e servire.

Timo e Sale

Per questa ricetta che forse ha senso solo per me (vogliate scusarmi, non lo faccio più...), ho tratto ispirazione da una zuppa simile che ho assaggiato da Whole Foods, questo posto meraviglioso che io quasi ci dormirei dentro, un paradiso del foodista dove i cibi non raccontano frottole, ti sono amici e spesso scopri che sono anche tuoi vicini di casa; un supermercato hipster dove le mele sembrano appena cascate dall'albero della tua infanzia, i profumi e i colori fanno ubriacare anche gli irriducibili, e dove gli impiegati sono tutti... come dire... belli, in forma, e tatuati.
w.v.<3

Torta ai Pistacchi e Olio di Oliva

lunedì 19 novembre 2012
Torta Vegan ai Pistacchi e Olio di Oliva

So don't be afraid to let them show
your true colors
true colors are beautiful
like a rainbow

~ Cindy Lauper, True Colors


Vegan cake, round two.
A questo punto direi quasi che è ufficiale, senza nemmeno farlo troppo apposta mi ritrovo a fare outing...
Alé! Vogliatemi bene uguale, perché sono sempre la stessa girlinthekitchen con l'animo un po' vintage e il blog appena appena scombinato. E niente panico, non pungo, e non sono cattiva. Solo diversamente nutrita, e massì, forse anche un tantino trasognata.
Con o senza tofu, continuo ad ascoltare musica, a litigare coi carciofi, e a innamorarmi di Robert De Niro dentro a una libreria di New York. Con o senza tofu, continuo a commuovermi senza contegno di fronte a una marmellata di arance nelle mattine d'inverno. Con o senza tofu, ho lo stesso cuore tenero io.
With vegan love, accettate una fetta di questa torta sofficiosa e fruttarella, e pace.
E se qualcuno vuole chiedermi perché, io gli dico solo perché no.


Pistacchi e Olio di Oliva


Torta ai Pistacchi e Olio di Oliva
per uno stampo di 24cm di diametro

pistacchi sgusciati e tostati, senza sale 85 gr
yogurt alla soia, naturale 140 gr
olio extra vergine di oliva 65 gr
zucchero di canna 150 gr
tofu seta 170 gr
farina 150 gr
bicarbonato di sodio 1/2 cucchiaino
lievito per dolci 1/2 cucchiaino
sale 1 pizzico
estratto di vaniglia 1 cucchiaino
Per la copertura
arancia bio 1
limone bio 1
zucchero di canna 100 gr
acqua 240 ml
Grand Marnier 60 ml
pistacchi tostati e tritati 40 gr
semi di melograno q.b.


Tritare i pistacchi nel mixer finché sono ridotti a farina, facendo però attenzione a non lavorarli troppo o rilasceranno l'olio. Tenerli da parte. In una larga ciotola, mescolare yogurt, tofu, zucchero, olio e vaniglia, e sbattere bene fino a quando il composto è omogeneo e senza grumi. Setacciare insieme farina, sale, lievito e bicarbonato, e unirli al composto di tofu. Mescolare bene, quindi unire la farina di pistacchi e incorporarla al resto.
Versare l'impasto nella teglia unta di olio e rivestita di carta forno sul fondo, infornare a 170 e cuocere per circa 30 o 40 minuti, finché uno stecchino infilato nel mezzo esce pulito. Lasciare raffreddare la torta su una grata.
Nel frattempo preparare la copertura. Lavare l'arancia e il limone (moi? meyer lemon, ça va sans dire...), tagliarli a metà e poi a fette di circa mezzo cm di spessore. Eliminare i semi, quindi metterle in una pentola insieme ad acqua, zucchero e liquore. Portare a bollore, abbassare la fiamma, coprire e far cuocere dolcemente per circa un'ora fino a che la frutta risulta molto tenera. Mettere il composto ottenuto nel mixer e frullare fino ad ottenere una crema densa. Spalmarla sulla superficie della torta ormai fredda, e completare con pistacchi tritati e semi di melograno.
So delicious and I mean it!

Pistacchi e Melograno

La ricetta viene da questo mio nuovo amico per la pelle, acquistato in un nanosecondo dopo averlo visto di sfuggita in una vetrina del centro (vedo, entro, voglio quello, pago, grazie, vado).
E se io e lui adesso dormiamo insieme, è anche merito di questa torta, sapevatelo.
w.v.<3


Vegan Guinness Chocolate Cake

mercoledì 14 novembre 2012
Vegan Guinness Chocolate Cake

Deve essere stato un uomo saggio a inventare la Birra.
~ Platone


... per non parlare poi di chi ha inventato il cioccolato fondente, e gli occhiali da sole, di chi ha messo al mondo la camomilla, l'estate al mare e facebook, di chi ha formulato il gel per capelli - meglio ancora se al profumo di biscotto -, i jeans a zampa, il fragolino e la focaccia, e ancora di chi ha creato Snoopy, la bicicletta, il tostapane e il cielo stellato.
Ma stiamo divagando. O forse no, chissà, a me piace pensare che sia tutto tenuto insieme dallo stesso filo conduttore, un cavo arruffato e pieno di nodi, alimentato da caramelle, lamponi e popcorn, che passando da Platone con la sua pinta di birra, attraverso Calvin & Hobbes, Amélie Poulain e Lucio Battisti, ha resistito al tempo, ai capricci e alle tempeste della mente senza mai spezzarsi del tutto, e a sorpresa mi ha condotto di fronte a questa torta, cioccolatosissima, elegantissima e total black, per dirla sempre come lui.

Guinness and Flour

GUINNESS?? CHOCOLATE?? CAKE?? Ho udito bene? Tre delle cose per cui vale la pena vivere, unite insieme in un abbraccio soffice e spugnoso. Impossibile non lasciarsi sedurre. Impossibile non capitolare.
E così, quando lo stesso abbraccio caldo, morbido e fragrante mi è stato suggerito virtualmente in versione veganlove, come gesto d'amore verso me stessa, come omaggio a un obiettivo 50mm tutto impolverato e a un baule zeppo di ciotoline scompaiate e stracci stropicciati, ma soprattutto come atto di fiducia verso questo blog e questo mondo un tantino pazzerelli, ho colto l'occasione al volo senza pensarci sopra troppo.
E a mo' di boomerang ciocobirrozuccherino, dopo averlo aggiustato, levigato e a mio modo ridipinto, vi rilancio lo stesso abbraccio carico d'amore e di speranza, a bordo di un ideale vassoietto color bianco panna.
Chiamateli come volete, deliri da romantica foodblogger, dolci paranoie di una notte di metà autunno, effetti speciali di una Guinness di troppo, ma se quello stesso filo conduttore, passando per qualche porta semisegreta, è riuscito ad arrivare fino a voi, vi consiglio di capitolare insieme a me, afferrare questo boomerang e condividerne una fetta, prima di rilanciarlo nello spazio come è giusto che sia.
Perché fu certo uomo o donna saggia chi inventò la birra, ma ancora di più chi osò mescolarla al cioccolato.
Per non parlare poi di chi provò un giorno a unirci il tofu...
w.v.<3


Cocoa and Guinness


Vegan Guinness Chocolate Cake
per uno stampo di 24cm di diametro


Chocolate and Cocoa

farina 250 gr
cacao 100 gr
zucchero grezzo 300 gr
bicarbonato di sodio 2 cucchiaini
lievito per dolci 1/2 cucchiaino
sale 1 pizzico
guinness extra stout 450ml
olio di semi 100 gr
estratto di vaniglia 2 cucchiaini
tofu seta 125 gr

Per la copertura al cioccolato
cioccolato semifondente 170 gr
latte di cocco 120 ml

Waiting for the Cake

In una larga ciotola, setacciare farina, cacao, bicarbonato, lievito e sale. Unire lo zucchero, mescolare e tenere da parte. In un'altra ciotola sbattere insieme olio, estratto di vaniglia, birra e tofu (sisisì, avete letto bene, olio+Guinness+tofu, sembra Star Trek travestito da Nonna Papera, ma fidatevi che va tutto bene così...) finché il composto è omogeneo e senza grumi. Aggiungerlo gradualmente al mix di farina e cacao e mescolare finché ben amalgamato. Versare l'impasto in uno stampo a cerniera precedentemente unto d'olio e cuocere in forno a 180 per un'ora circa. Lasciare raffreddare la torta su una grata.
Nel frattempo, preparare la copertura. Tritare finemente il cioccolato e metterlo in una ciotola. Scaldare il latte di cocco su fuoco medio alto e portarlo a bollore, mescolando di tanto in tanto per evitare che attacchi. Versarlo ancora bollente sul cioccolato, facendo in modo che lo ricopra completamente. Far riposare per 5 minuti circa, prima di mescolare e ottenere una composto omogeneo. Lasciare intiepidire per circa 30 o 40 minuti finché si addensa e risulta spalmabile (qualora non fosse abbastanza denso, unire un cucchiaino di fecola di mais e mescoolare bene). A questo punto, lavorare la crema ottenuta con lo sbattitore elettrico facendo in modo che incorpori aria e si alleggerisca. Spalmarla delicatamente sulla superficie della torta ormai fredda e servire.
Cheers!

Vegan Guinness Chocolate Cake is Gone

Fudgy Wudgy Raspberry Brownies

giovedì 1 novembre 2012
Fudgy Wudgy Vegan Raspberry Brownies

Felicità. Semplice come un bicchiere di cioccolata o tortuosa come il cuore. Amara. Dolce. Viva.
~ Joanne Harris, Chocolat


A volte capita che fai degli incontri un po' speciali. Te ne stai lì col naso all'insù, perso per le vie tortuose del tuo cuore, indaffarato a immaginare il cielo, al punto che in certi attimi ti sembra quasi di non trovare più il filo della tua matassa. Poi succede che un giorno, uno come un altro, col sole, la nebbia e forse un pizzico di pioggia, ti trovi in mezzo ad un incrocio, e con lo sguardo ancora nelle nuvole, inconsciamente prendi la sinistra. Ed è esattamente lì, all'uscita dalla curva, metà per caso e metà per gioco, che ci sbatti contro.
È uno come te, un'anima un po' gemella con la matassa tutta ingarbugliata, che gira a naso in sù e per non perdere il filo se ne sta aggrappato ai tuoi stessi fantasmi. In quell'istante, nella tenerezza di uno scontro sotto la pioggia, tu capisci perché hai dovuto girare a quell'incrocio, perché proprio quel percorso, perché quei riflessi negli specchi ti hanno portato fino a lì. All'improvviso, scambiandoti gli ombrelli, il tuo vagare acquista senso e ti sembra anzi quasi ovvio il motivo per cui per tanto tempo hai girato in tondo, e tutte quelle curve, e quelle distrazioni, e le colline senza cima, e le discese a notte fonda. Dentro di te la mappa di quel labirinto si fa un po' più illuminata, e scivolano via dalla memoria le infinite volte che ci hai litigato, con chiunque sia stato ad avertelo disegnato addosso.
Senza pensarci troppo, e con gli occhi ancora verso le nuvole, senti che l'unica cosa che sei tenuto a fare è allargare il cuore, nascondere un po' il tuo disordine, e fare spazio a chi come te a volte resta aggrovigliato sotto la pioggia. È all'uscita della curva, grazie a quello scontro inaspettato, che decidi di sederti un attimo, prendere fiato e rimandare per un giorno la lista delle cose da portare avanti. È un pomeriggio come un altro, col sole, la nebbia e forse un pizzico di pioggia, quel giorno in cui confrontate i vostri fili e organizzate un improbabile picnic, scambiandovi una fetta di torta e un panino alla marmellata.
E quando poi tu ricominci la tua corsa, come per magia ti senti più leggero, perché sai che la matassa è adesso un po' meno ingarbugliata.

Questi brownies dolceamari, pieni di crepe ma senza colpa, questi brownies teneri, rossi e graziosamente imperfetti nascono così, da uno scontro sotto la pioggia. Li dedico a tutte quelle persone un po' speciali che ti capitano fra le mani all'improvviso, e senza farlo apposta ti illuminano la strada.


Fudgy Wudgy Brownies Batter


Fudgy Wudgy Raspberry Brownies*
per una teglia rettangolare di 23x33cm


gocce di cioccolato semidolce 120 gr + 65 gr
marmellata di lamponi 280 gr
latte di soia 50 gr
zucchero di canna 150 gr
olio di semi 75 gr
farina 250 gr
cacao amaro 25 gr
estratto di mandorla 1/2 cucchiaino
estratto di vaniglia 2 cucchiaini
lievito per dolci 1/4 cucchiaino
bicarbonato di sodio 1/2 cucchiaino
sale 1 pizzico
lamponi freschi 150 gr

Fudgy Wudgy Raspberry Brownies Batter

Far fondere a bagnomaria 120 gr di gocce di cioccolato, e lasciare intiepidire. In una larga ciotola, mescolare la marmellata di lamponi con il latte di soia, lo zucchero, l'olio e gli estratti. Sbattere col mixer per qualche minuto finché il composto è omogeneo e senza grumi. A parte setacciare farina, cacao, lievito, bicarbonato e sale, e unire a mano all'impasto precedentemente preparato. Mescolare bene, quindi aggiungere il cioccolato fuso, le rimanenti gocce di cioccolato e da ultimo i lamponi freschi. L'impasto si presenta piuttosto denso.
Rovesciarlo nella teglia precedentemente unta di olio e spolverata di farina, e livellarlo con l'aiuto di una spatola. Non serve stenderlo fino ai quattro angoli della teglia, perché comunque si allargherà in cottura and everything will be OK. No worries.
Cuocere in forno a 165 per 45 minuti circa. Per un volta lasciate perdere la prova stecchino perché i brownies sono umidi e lo stecchino vi tradirebbe. Fidatevi solo del profumo.
Lasciare intiepidire, quindi tagliare i brownies in fette quadrate, assaggiare ed esclamare a pieni polmoni:

I CAN'T BELIEVE IT IS VEGAN!

Fudgy Wudgy Raspberry Brownies on Plate

*La ricetta l'ho adattata da Veganomicon, modificando leggermente le dosi di cioccolato e farina. Trattasi della mia ultima follia, su cui - temo - dovrò un giorno dare qualche spiegazione. Per ora vi prego accettateli così, questi brownies deliranti, rosseggianti e senza colpa.
With vegan love.


Tutto ciò di cui ho bisogno è amore. Ma un po' di cioccolata, ogni tanto, non fa male.
~ Charles M. Schulz