Vegan Pull Apart Brioche al Cacao e Cannella
mercoledì 26 dicembre 2012
Gazpacho di Melone con Prosciutto e Menta
mercoledì 22 agosto 2012
Che dire? Possiamo parlare di fichi finché volete, eppure a mio parere l'accoppiata prosciutto&melone non la batte nessuno. È un'invenzione così geniale che vorrei averla pensata io, una di quelle cose così pacificamente giuste che ti fanno smettere di cercare un perché.
L'abbinamento perfetto, come i popcorn al cinema, la neve il giorno di Natale o la pizza al trancio nei pomeriggi al mare. Come l'Ovomaltina prima di una gara di sci. E come se non bastasse, prosciutto&melone profuma d'estate, ma di quella che deve ancora venire, quell'estate della mente sempre carica di sogni e aspettative, con tutte le sue stelle cadenti, i viaggi a nord del mondo, e gli amori rubati alla ragione.
E mi auguro di cuore che tutto questo lo sappiate già per esperienza, perché davvero... alzi la mano chi non ha mai mangiato prosciutto&melone, così nudo e crudo come è stato inventato, senza sentirsi in pace col mondo.
E io avrei voluto. Dico davvero. Avrei voluto stare calma e mangiare due fette di melone in santa pace, avvolte in tanto benessere proprio come Dio comanda. Ma a beneficio del blog e dell'umanità intera, ho deciso che era mio dovere fare uno strappo alla regola. E allora ho ceduto, e mi sono messa a sfrullazzare il melone con gran divertimento, e a strapazzare il prosciutto con altrettanto gran dolore. Eppure se ci chiamano foodblogger un motivo ci sarà.
Testata per voi. E adesso non fate resistenza.
con Prosciutto e Menta
per 4 persone
melone, al netto 1 kg ca.
pesche gialle 3
limone 1
scalogno, piccolo 1/2
aceto balsamico 2 cucchiai
prosciutto di Parma 3-4 fette sottili
sale, pepe, olio di oliva, menta fresca q.b.
pesche gialle 3
limone 1
scalogno, piccolo 1/2
aceto balsamico 2 cucchiai
prosciutto di Parma 3-4 fette sottili
sale, pepe, olio di oliva, menta fresca q.b.
Tagliare il melone e le pesche a pezzi, e frullarli con gran divertimento insieme al succo di limone, l'aceto balsamico, un pezzetto di scalogno, un pizzico di sale e un po' di acqua. Tenere il gazpacho in frigo fino al momento di servirlo.
Nel frattempo scaldare un po' di olio extra vergine in una padella pesante, e nonostante il gran dolore unire le fette di prosciutto tagliate a pezzi, cuocendole su entrambi i lati finché sono croccanti. Farle asciugare su carta assorbente, quindi spezzettarle a piacimento.
Servire il gazpacho decorando ciascun piatto con un po' di prosciutto, della menta fresca tritata e una spolverata di pepe nero.
Fichi al Forno con Prosciutto e Noci
giovedì 16 agosto 2012
& love me for ever
con Prosciutto e Noci
per 4 persone
fichi, neri e verdi 8
prosciutto di Parma 3-4 fette sottili
gherigli di noce 8-10
timo fresco 4-5 rametti
miele, aceto balsamico, sale, pepe q.b.
prosciutto di Parma 3-4 fette sottili
gherigli di noce 8-10
timo fresco 4-5 rametti
miele, aceto balsamico, sale, pepe q.b.
Lavare i fichi e asciugarli delicatamente con carta da cucina. Eliminare il picciolo, quindi inciderli a croce con un taglio fino a circa metà altezza. Schiacciarli leggermente in modo che si appiattiscano un po' e restino dritti durante la cottura.
Farcirli con delle noci tritate grossolanamente e con uno o due rametti di timo tagliati a metà. Tagliare ogni fetta di prosciutto nel senso della lunghezza in due o tre strisce, e avvolgere ciascun fico con una di esse.
A parte mescolare due cucchiai di miele con un un po' di aceto balsamico, insaporire i fichi con con sale e pepe e con qualche goccia dell'emulsione preparata.
Infornare a 200 per circa 15 minuti, finché il prosciutto è leggermente croccante e i fichi morbidi. Servirli tiepidi insieme al sugo rilasciato in cottura.
No need to unwrap to enjoy...
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Peperoncini di Padrón Saltati
mercoledì 8 agosto 2012
Los pimientos de Padrón,
unos pican y outros non.
Senza offesa, posso anche dire di essere fortunata.
Me ne accorgo all'improvviso la mattina di una domenica d'estate, quando ancora assonnata mi aggiro per le bancarelle di un mercato di quartiere e, in mezzo a infinite varietà di pomodori - rosa (!!!!!!), neri e rosso ciliegia -, tra meloni coreani, basilico tailandese, tomatillos e lemongrass, tra spinaci d'Oriente e patate americane, nelle mani di un ragazzino venuto dal Messico ritrovo a sorpresa questi peperoncini, che mi era capitato di assaggiare una prima volta sparsi sopra a una dolcissima pizza, e poi ancora formaggiosamente adagiati su un letto di crema di mandorle durante una di quelle serate romantiche, odorose di fragole, basilico e illusioni.
I pimientos de Padrón sono una varietà di piccoli peperoncini verdi, tipica della regione della Galizia. Vengono comunemente serviti come tapa nelle taverne locali, di solito accompagnati da una bella birra ghiacciata e dissetante. La caratteristica che li rende accattivanti oltre che famosi, è il fatto che alcuni di essi sono innocui e dolciastri, altri invece intensi e piccanti, ma è impossibile saperlo, dato che all'aspetto le due varietà risultano perfettamente identiche.
Per questo motivo qualcuno ha detto che questi nostri peperoncini sono come la roulette russa, dolci o pungenti, non sai mai quello che ti capita. Ogni morso potrebbe essere fatale, e affliggerti come una pepatissima puntura.
A me piuttosto viene da pensare che siano come il cielo di montagna nei pomeriggi di agosto, misterioso e imprevedibile, un attimo prima tiepido e azzurrissimo, e poi all'improvviso arrogante, sfacciato e burrascoso.
Oppure, se permettete, mi viene da dire che questi piccoli pimientos siano proprio come la notte, come tutte quelle notti insonni a volte dolcissime, a volte sfrontate e violente. Non sai cosa preferire, ma in fondo non sei neppure obbligato a scegliere. E perché mai provare a preferire quando puoi averle entrambe? Basta solo lasciarsi andare con fiducia, abbandonarsi alla loro tenerezza tentatrice e un po' illusoria, e a ogni morso farsi sorprendere da tanta inafferrabile bontà.
dosi variabili a seconda della fame dei commensali
peperoncini di Padrón
olio extra vergine di oliva
fleur de sel
succo di limone
olio extra vergine di oliva
fleur de sel
succo di limone
Clamorosamente e spudoratamente non-ricetta. Eppure fidatevi, ma il modo migliore per gustare questi adorabili pimientos è per mia fortuna anche il più semplice del mondo.
Scaldare dell'olio extra vergine di oliva in una padella pesante, aggiungere i peperoncini interi precedentemente lavati e asciugati. Farli arrostire per bene a fuoco medio-alto, finché si ammorbidiscono e si scuriscono su entrambi i lati.
Sfoderare dal fondo dell'armadio il vostro preziosissimo sale di fiducia, e usarne una generosa manciata per insaporire i pimientos. A piacere - il mio di sicuro - unire anche del succo di limone.
Accessoriare con un bicchiere di birra e possibilmente con un bel pomeriggio assolato.