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Watermelon Panzanella

domenica 3 agosto 2014
Watermelon Panzanella Salad

Pioveva davvero forte, quella sera di agosto di tanti anni fa. Avrebbe voluto portarla in collina a guardare la luna, e sarebbe stata una luna tonda, grande e lucente che si poteva afferrare con le dita. Aveva chiesto la Giulietta blu a suo cugino, gli aveva detto è per una sera soltanto, e lui aveva risposto di sì, sapeva che era una cosa importante.
Si era immaginato un vento leggero e caldo che stava lì apposta ad accarezzarle i capelli e a soffiare via la timidezza; voleva dirle che a lui piacevano i suoi ricci così in disordine, e quelle lentiggini leggere sulla pelle appena abbronzata. Aveva imparato le frasi a memoria come fosse un copione, ripetendole per ore davanti allo specchio, e sapeva perfettamente cosa le avrebbe detto, quella sera d'estate sulla collina sotto alla luna.

Country Bread

Si fermò a prenderla davanti a casa, abitava al numero 64 di una via alberata e silenziosa: erano le sette meno un quarto e lui era puntuale ed impaziente. Lei portava un vestito nero sopra al ginocchio, senza maniche e stretto al punto giusto, con una scollatura lieve sulla schiena, ma abbastanza da farlo sognare. Non l'aveva mai vista così elegante, gli piaceva pensare che fosse un abito nuovo, e che avesse aspettato lui per indossarlo la prima volta. In quel momento gli sembrò di tenere la vita dentro a un pugno, avrebbe voluto fermare il tempo, dimenticarsi anche della luna e stringerla a sé per sempre, profumata e dolce con quel vestito nero sopra al ginocchio.
Ma iniziò a piovere davvero forte quella notte d'estate, era una pioggia calda, impietosa e violenta. Trovarono parcheggio in centro e si rifugiarono di corsa dentro a un caffè, a mangiare pizzette di sfoglia con succo di frutta alla pesca. Si osservavano, sorridendo con un poco di imbarazzo, mentre parlavano di tutto a mezzavoce tra il fumo e il caldo del locale quasi vuoto. Anche senza luna, in quella notte umida e scura di pioggia, capivano bene di appartenersi già.

Heirloom Tomatoes

Ora si trovava lì, lo stesso caffè con quindici anni di più, le sedie di pelle e i tavolini consumati, le pizzette di sfoglia uguali a prima e una marca diversa di succo alla frutta.
Faceva ancora caldo. Ordinò un'insalata che sapeva di basilico e cannella, proprio come il profumo del vento fra quei capelli neri lavati da poco. Ripensò a un fermaglio grigioperla che le teneva a bada la frangetta, alla sua pelle di latte appena abbronzata e a quella scollatura sulla schiena che lo faceva sognare.
Si accorgeva di aver accumulato troppi ricordi; accatastati sopra al cuore erano diventati pesanti e duri come un lingotto l'acciaio. Quel tempo davanti che sembrava infinito era scivolato tutto via, lasciandosi indietro solo frasi soffocate e immagini di una dolcezza un po' sbiadita.
Tirò fuori dalla tasca l'agendina ormai consunta, cercò sotto la lettera L e compose il numero scritto a matita. Chissà.
Era una sera di agosto e splendeva la luna, piena e rotonda che sembrava finta. Aveva smesso di piovere da pochi minuti, e l'aria era già pulita e senza nuvole. Rispose una voce di donna e lui le parlò.

Watermelon, Basil and Tomatoes


Watermelon Panzanella
per 4 persone

cocomero maturo 3 fette
cipolla rossa 1/2
pane raffermo 4 grosse fette
pomodori da insalata, maturi 3-4
cetriolo 1-2
olive nere 10-15
rucola e misticanza 2 piccoli mazzi
aglio 2 spicchi
basilico, olio, sale, pepe, aceto di mele q.b.

Per condire
lime 1
sciroppo di agave 2 cucchiai
senape 1 cucchiaio
aceto balsamico 1 cucchiaio
olio di oliva 120 ml ca.
sale, pepe, canella in polvere q.b.


Bread and Tomatoes

Sbucciare la cipolla e tagliarla a fette sottili. Metterle in una ciotola coperte di acqua fredda e 2-3 cucchiai di aceto di mele, e lasciarle riposare almeno un'ora.
Sbucciare gli spicchi d'aglio e strofinarli sulle fette di pane. Spezzare in cubetti irregolarli, disporli su una teglia da forno e condirli con un filo di olio e sale. Infornare a 200 per circa 8-10 minuti, mescolando ogni tanto, finché il pane è dorato e croccante. Tenerlo da parte.
Preparare il condimento: mescolare succo di lime, sciroppo di agave, senape, aceto, sale, pepe e una generosa spolverata di cannella. Unire a poco a poco l'olio di oliva e mescolare con una frusta fino a quando si ottiene un'emulsione densa e omogenea. (frullatore a immersione? OK!).
In una larga ciotola, mescolare le foglie di rucola e misticanza, i pomodori a spicchi, il cocomero tagliato a cubi, il cetriolo sbucciato e tagliato a fette e poi in quarti, le olive, la cipolla scolata e strizzata, i cubetti di pane tostato e qualche foglia di basilico spezzettata con le mani.
Condire con la salsina preparata, aggiustare di sale e pepe se necessario, e lasciar riposare mezz'ora prima di servire.
w.v.<3

Watermelon Panzanella Salad

Bolani

martedì 22 luglio 2014
Bolani

Eh già. Dall'ultima volta che ci siamo sentiti sono un anno più vecchia, ho fatto indigestione di ciliegie e ho imparato a fare i bolani.
IU-UH!
Che poi a pensarci bene è facilissimo, molto più facile che mangiare troppe ciliegie, e non c'è davvero tanto da vantarsi. Mi piacerebbe poter dire che ho imparato a nuotare a stile libero, so fare il soufflé, coltivo pomodori verdi sul balcone (scusante: non ho un balcone), mi sono lanciata col paracadute, riesco a fare la ruota sul prato senza cadere, ho camminato a piedi nudi per un campo di papaveri lungo quattro kilometri e venti, e ho letto Anna Karenina e l'Ulisse di Joyce. O almeno Harry Potter senza sbadigliare.

Veggies

Invece no, eccomi qua in tutta la mia (a)normalità: so fare i bolani, la pizza e il purè, mi piace tutta la frutta tranne le pere cotte, non bevo la birra ma ogni tanto una Pepsi, al lunedì pomeriggio vado al cinema, porto gli stivali pelosi anche d'estate, metto la cannella nel caffè e non mi piace Harry Potter.
Che poi tanto adesso è cresciuto, come me, e non importa più.

Minced Cilantro

Bolani
per circa 8 pezzi

Per l'impasto
farina 450 gr
olio 1 cucchiaio
sale 1 pizzico
acqua tiepida 200 gr ca.

Per il ripieno alle patate
patate, medie 2-3 (500 gr ca.)
cipollotti 3
olio 2 cucchiai
sale, pepe, coriandolo fresco q.b.

Per il ripieno agli spinaci
spinacini freschi 2-3 mazzi abbondanti
cipolla 1
aglio 2 spicchi
olio, sale, pepe, peperoncino q.b.

Bolani Dough

Prima di tutto, cos'è un bolani, direte voi? Niente paura, fino a qualche anno fa non lo sapevo nemmeno io, poi per prima cosa ho scoperto che è un piatto vegano, ma di nascosto, proprio come la pizza marinara, che nasce vegana ma non è quello l'importante né il motivo per cui ti piace tanto. È la pizza marinara, e questo basta. Esattamente come il bolani, che è il bolani, ovverosia la piadina dell'Afghanistan e tanto fa. Poi vieni a sapere che è una piadina tutta vegana, dentro e fuori, e per giunta non ha nemmeno il lievito, e a quel punto non ti può fermare nessuno. Alle patate, agli spinaci, con le lenticchie o con la zucca, con la crosticina croccante e il cuore caldo e soffice...
Imparate la parola, bolani, e fatene una scorta.

Per il ripieno, mescolare la farina con il sale, unire l'olio e l'acqua tiepida, poco per volta, e mescolare fino a quando gli ingredienti sono amalgamati e si è formata una palla. Armarsi di pazienza o di Kitchen Aid e impastare per circa 15 minuti finché la suddetta palla è diventata liscia ed elastica. Coprire con un panno e lasciare riposare per almeno un'ora.
Nel frattempo preparare il ripieno, a meno che non vi siate presi per tempo e non lo abbiate fatto il giorno prima (nel qual caso, rilassatevi davanti alla TV, giocate col gatto oppure fate un bel giro in bicicletta).
Per il ripieno alle patate, lessarle con la buccia, scolarle e lasciarle intiepidire, quindi sbucciarle e schiacciarle con la forchetta o con lo schiacciapatate se preferite non sentirne i pezzi. Unire due cucchiai di olio, sale, pepe, i cipollotti tritati (inclusa la parte verde) e abbondante coriandolo fresco tritato. Mescolare e tenere da parte.
Per il ripieno agli spinaci, tritare la cipolla e gli spicchi d'aglio, farli soffriggere per qualche minuto in un poco di olio, quindi unire gli spinaci lavati e scolati, sale, pepe e peperoncino, e cuocere per circa 5 minuti. Far intiepidire, quindi tritare grossolanamente e tenere da parte.
Infarinare il piano di lavoro, prendere un pezzo di impasto grande come una piccola mela e stenderlo con il mattarello in un disco molto sottile di circa 15-20 cm di diametro. Ripetere l'operazione fino a terminare l'impasto: si dovrebbero ottenere circa otto bolani.
Disporre una manciata di ripieno (o uno o l'altro... non tutti e due contemporaneamente, a meno che non vogliate sperimentare :D) su un disco di pasta e stenderlo su metà di esso. Piegare sopra l'altra metà del disco per formare una specie di mezzaluna, quindi appiattire ulteriormente con le mani o con il mattarello per far fuoriuscire l'eccesso di aria. Con la punta delle dita, schiacciare i bordi in modo tale da sigillare il bolani.
Fare lo stesso con i rimanenti dischi di pasta, avendo cura di infarinarli per bene una volta pronti, tenendoli separati con un panno o con della carta da cucina, senza impilarli direttamente uno sull'altro perché si attaccherebbero.
Scaldare abbondante olio in una larga padella e cuocervi i bolani a due a due, girandoli dopo qualche minuto. L'olio deve essere ben caldo, e i bolani vanno cotti su entrambi i lati finché diventano croccanti e dorati. Disporre i bolani appena cotti su carta da cucina per assorbire l'olio in eccesso.
Servire ancora caldi con salsa allo yogurt se non siete vegani oppure con qualche chutney di fiducia.
Una volta cotti, i bolani si possono conservare in freezer, ma non sono sicura che ve ne avanzeranno.

Green Onions


Pesto di Zucchine Crude

mercoledì 2 luglio 2014
Pasta with Zucchini Pesto

Luglio, il leone,
riposa, bevi e il mondo attorno appare come in una visione...
~ Francesco Guccini, Canzone dei Dodici Mesi

Luglio è il mio mese preferito. Non solo perché, senza falsa modestia, un bel giorno decisi di nascerci io, ma soprattutto perché è l'estate per davvero, quella che appare ancora vera e lunga da finire. Per le strade, alla sera, si mastica un'indescrivibile euforia, condita dal sapore di una birra gelata e dal ristoro dolce di una fetta di cocomero; è luglio che ti culla nel vento su di un'isola semideserta circondata di blu, o sopra a un letto di margherite fra l'erba ancora verde, con un futuro senza fretta tutto da inventare.

Zucchini Pesto Ingredients

L'estate, ad agosto, è una forza dura, un'illusione breve che ti schiaccia; a luglio è ancora una carezza, calda e colma di speranza. E poi a luglio è tutto là davanti a te, ciliegie e fragole come un'eterna primavera; pesche, susine e gigli colorati con quel profumo intenso che sembra non poter svanire mai.

Basil and Mint Leaves


Pesto di Zucchine Crude
per 3 vasetti ca.

zucchine, al netto 500 gr
aglio 2-3 spicchi
anacardi 65 gr
mandorle 25 gr
basilico 1 mazzo abbondante
menta 4-5 foglie
limone 1
olio di oliva 4-5 cucchiai
sale, pepe q.b.


Raw Zucchini Pesto

Lavare e spuntare le zucchine, quindi tagliarle a cubetti. Sbucciare gli spicchi di aglio e pulire le foglie di basilico e di menta. Mettere nel mixer insieme agli anacardi, le mandorle e la scorza grattuggiata del limone. Unire sale e pepe e frullare, aggiungendo olio di oliva fino a quando si ottiene una crema fluida e omogenea. Aggiustare di sale. Invasare in barattoli di vetro, coprire con un filo di olio e conservare in frigo.
Si può usare come antipasto su dei crostini di pane, oppure per condire la pasta, a crudo.

P.S: per chi se lo dovesse chiedere, quella cosa che sembra formaggio sulla pasta ma formaggio non è, sarebbe un "parmigianovegano". Si fa mescolando due manciate di mandorle pelate con un cucchiaio di semi di sesamo tostati e un pizzico di sale. Si frulla tutto et voilà.
w.v.<3

Basil, Pesto and Garlic

Cherry Pie

giovedì 26 giugno 2014
Blue Sky and Cherry Pie

Le tentazioni di Miss Cherry
Una due tre
una per me e due per te.
Quattro cinque sei
le lascio qui ma le vorrei...
Sette otto nove
son tentazioni, sono tutte prove!
Dieci e mi fermo qui
questo è un tormento,
basta così!


[Testo di Silvia Geroldi e illustrazione di Roberta Cadorin. Silvia la trovate qui; Roberta qui e qui; io vi consiglio di dare uno sguardo, perché sono altri due mondi pieni di magia. Tenkiu!]


Blue Sky and Cherry Pie Cherry Pie

Non credo sia possibile stancarsi del rosso. Sarebbe come stancarsi dell'amore, della giovinezza, del sole fra i papaveri e delle mattine azzurre e calde dell'estate.
Credo di averlo appena detto, ma non mi vergogno di ripeterlo: quando non ho più blu, metto del rosso. Ed ecco che come per magia, il mondo riapre le sue porte all'immaginazione. Ciliegia dopo ciliegia, ritrovo il bandolo di una matassa impolverata, rimasta a lungo aggrovigliata dentro al cassetto sfondato delle mie posate vintage.

Open for Pie

Non è merito mio, badate bene. È semplicemente il rosso di queste due ciliegie qua, il blu del cielo anche quando non si vede, e quel filo invisibile che unisce l'oceano alla montagna.

Cherry Pie and Slice

Cherry Pie
per uno stampo di 24cm di diametro

Per la base
farina 350 gr
olio di oliva freddo 90 gr
olio di cocco freddo 50 gr
zucchero 1 cucchiaio
sale 1 pizzico
acqua fredda 4-5 cucchiai

Per il ripieno
ciliegie, al netto 1 kg
limone 1/2
zucchero 150 gr
amido di mais 35 gr
olio di cocco q.b.

Cherry Pie Filling

Per la base, mettere l'olio di oliva e quello di cocco in frigo per qualche ora, in modo che siano ben freddi al momento dell'utilizzo. Mescolare farina, zucchero e sale. Unire l'olio di oliva e quello di cocco ormai solido e lavorare velocemente con una spatola finché si formano dei grossi bricioloni. Unire a poco a poco l'acqua fredda e impastare fino a quando si ottiene una palla omogenea. Non serve lavorare l'impasto troppp a lungo, dovranno restare visibili pezzi di olio di cooco in modo che la base risulti sfogliata.
Dividere l'impasto in due, avvolgere ciascuna metà nella pellicola e far riposare in frigo almeno 2 ore.

Pie Crust and Cherries

Nel frattempo snocciolare le ciliegie, tagliarle a metà e mescolarle con la scorza di mezzo limone grattuggiata, lo zucchero e l'amido di mais. Schiacciare circa 1/4 del ripieno con le mani e tenerlo da parte a macerare.
Infarinare abbondantemente il ripiano di lavoro e il mattarello, stendere l'impasto in due dischi e rivestire con uno di essi lo stampo profondo da pie, lasciando un bordo di circa 1 cm. Riempire la base con le ciliegie, accumulandole un po' di più nel mezzo, unire qualche cucchiaio del succo che avranno rilaciato e cospargerle di zucchero e qualche noce di olio di cocco. Rivestire con il secondo disco di impasto. Nel caso risultasse troppo difficile stendere l'impasto senza che si sbricioli, unire poco alla volta del latte di soia (o mandorla) per renderlo più elastico.
Sigillare il bordo della crostata schiacciandolo leggermente con le mani, incidere la superficie con 6 tagli concentrici, spennellare con del latte di soia e tenere in frigo almeno una mezz'ora prima di infornare.
Cuocere a 200 per 20 minuti, abbassare il forno a 175 e continuare la cottura per altri 40 minuti circa, fino a quando la superficie della pie risulta dorata. Servire tiepida.

Slice


Pesto di Barbabietole e Semi di Girasole

martedì 10 giugno 2014
Spaghetti with Beet Pesto

Quando non ho più blu, metto del rosso.
~ Pablo Picasso

Sono stata parecchio latitante nelle ultime settimane, e qualcosa mi dice che lo sarò ancora. Sono le cose della vita che si mettono in mezzo fra me e questo blog, vogliate scusarmi. Vorrei calciarle via, senza paura come Nino rigorista di fronte al portiere. Eppure loro tornano, pesanti e ingombranti anche più di prima.
Non è il tempo che mi manca, sono fortunata ad averne anche parecchio a disposizione per fare quello che mi va. Piuttosto, è la mente che si incastra dentro a certi labirinti che non so, e si riempie di cose e pensieri inutili ma apparentemente necessari, come un baule in cantina che non abbiamo mai il coraggio di svuotare.
Qualcuno, sicuramente più degno di me, lo chiamerebbe il blocco dello scrittore, ma mi pare troppo per una giovine foodblogger come me. Eppure questo è: se non trovo nulla di vagamente interessante da scrivere e da rileggere anche domani, non scrivo, il che tradotto nel mio linguaggio significa non posto.

Red Beet Pesto Ingredients

Nelle ultime settimane ho fatto e assaggiato per voi zuppe primaverili con carote arrostite, dukkah vagamente esotici, cous-cous alla cannella con mandorle e kumquat, perfino torte al cioccolato e tahini (no no, non dico palle, potete anche vedere i risultati del mio essere foodblogger, qui, basta scorrere un po' più in giù). Eppure è tutto rimasto là dove lo vedete, virtualmente in attesa di tempi migliori. Sono fatta così, se non trovo - un po' romanticamente - il nesso tra la foto, il piatto e la mia realtà un po' così... pasticciata, pace. Niente post, niente ricetta, niente blog.
Epperò, dato che ogni esperienza ha pur sempre una sua ragione d'essere, anche in mezzo agli attuali impedimenti una cosa l'ho felicemente scoperta: quando sento di aver esaurito il blu, basta metterci del rosso. Vale a dire che qualunque cosa esca dalla mia cucina con una tonalità anche solo vagamente rosa, o rossa, carminia, cremisi, fucsia, magenta o vermiglia, perfino viola o ruggine, ecco... bhe, suscita in me l'irresistibile tentazione di condividerla. Il rosso in tutte le sue gradazioni è di per sé l'ispirazione che si fa rincorrere.
Cercherò di ricordarmene la prossima volta che mi ritrovo ingrabugliata.
Per il momento, buon pesto rosa, vegano, dolce e perfino raw a tutti!

Red Beets


Pesto di Barbabietole
con Basilico e Semi di Girasole

per 2 vasetti medi

Red Beet Pesto Ingredients

barbabietole rosse, al netto 300 gr
semi di girasole 100 gr
basilico 1 mazzo
aglio 2-3 spicchi
limone (il succo) 1
olio di oliva 4 cucchiai
aceto balsamico 1 cucchiaio
sale, pepe q.b.


Red Beet Pesto

Grattuggiare le barbabietole crude, pulire il basilico e sbucciare gli spicchi d'aglio. Scaldare un padellino antiaderente e tostare circa metà dei semi di girasole. Tenerli da parte e lasciarli intiepidire.
Mettere tutti gli ingredienti nel mixer e frullare fino a quando si ottiene una crema omogenea. Aggiustare di sale e pepe e se necessario, aggiungere ancora un po' di olio. Conservare in frigo.
È ottimo per condire la pasta oppure spalmato sui crostini di pane. È capace di convertire anche chi non crede nelle barbabietole, meno che meno in quelle crude. Giuro.
w.v.<3

Basil

Coleslaw Viola di Cavolo e Barbabietole

lunedì 5 maggio 2014
Purple Coleslaw

Le stelle sono indispensabili.
~ Philip Roth

Perché a guardare le stelle, a guardarle per davvero, perdendosi con gli occhi dentro all'incantevole abisso che ci si stringe attorno, scompare tutto quello che siamo e che crediamo di essere. Le nostre idee, ancorate e ammuffite, la rabbia, le ideologie, il dolore e la violenza, le liti coi vicini, la lista della spesa, l'estratto conto, la casa in ordine, la casa in disordine, le scarpe alla moda, le torte sghembe e la polvere sulla credenza.
Non ci sono errori nell'universo che ci avvolge, non ci sono rivalità, equivoci o incertezze. Il cielo è l'equilibrio, la risposta alle nostra insanità. Le stelle sono indispensabili.
E così - per me - il colore viola.

Purple Slaw Ingredients

(A parziale discolpa del farfuglio di cui sopra, devo confessare che tutto ciò è stato molto liberamente ispirato da uno dei finali più belli che io riesca a ricordare, quello che mi ha colpito a notte fonda non più di un pugno di ore fa, le ultime righe di Ho sposato un comunista, di Philip Roth. Perdonatemi.)


Coleslaw Viola*
di Cavolo e Barbabietola

per 4 persone

Purple Coleslaw

cavolo viola, piccolo 1
barbabietole, medie 3-4
mele verdi 2
noci tostate una manciata
tofu seta 70 gr
succo di limone 2 cucchiai
aceto di mele 2 cucchiai
senape di Digione 1 cucchiaino
aglio 1/2 spicchio
nettare di agave 1/2 cucchiaino
prezzemolo fresco 1 piccolo mazzo
olio di oliva 2 cucchiai
sale, pepe q.b.


Purple Slaw Ingredients

*La ricetta l'ho adattata da The Inspired Vegan, di B. Terry, felice riscoperta di cui avevo già parlato qui.

Pulire il cavolo, eliminare le foglie piu dure e il cuore, e tagliarlo a listarelle sottili. Pelare le barbabietole e grattuggiarle a crudo. Mettere il tutto in una larga ciotola, mescolare e tenere da parte.
Per il condimento, frullare brevemente tofu, aglio, succo di limone, aceto, senape, agave e prezzemolo, quindi unire olio, sale e pepe e frullare finché si ottiene una crema fluida e omogenea. Se necessario, aggiustare di sale.
Condire le verdure con circa metà della salsina, mescolare bene e lasciare riposare almeno mezz'ora per farle ammorbidire. Unire le noci tostate e tritate grossolanamente, quindi servire il coleslaw in ciotole individuali, insieme a fette sottili di mela, un altro cucchiaio di salsa e foglie di prezzemolo per guarnire.

Per chi non lo sapesse, il coleslaw più tradizionale sarebbe un'insalata di cavolo affettato sottilissimo, a volte con l'aggiunta di carote e/o mele grattuggiate, di solito condita con una vagonata di maionese. Questa versione vegan lo batte 10 a 0, e non solo perché è vegan e non solo perché è viola. Lo giuro.
Tra parentesi, la salsina si può usare benissimo anche per condire un'insalata normale, si conserva bene in frigo, ed è ottima anche usando basilico al posto del prezzemolo. Io adesso per sicurezza ne faccio sempre una dose doppia. Tantoperdire.
w.v.<3

Purple Cabbage Leaves

Guacamole di Piselli

mercoledì 16 aprile 2014
Sweet Pea Guacamole

- Lo vedi il mare?
- Dove?
- ... sul soffitto!
- Sì, lo vedo il mare
.
~ Jep e Ramona, La Grande Bellezza

Sweet Pea Bowl

È stato l'inverno della grande bellezza. Erano appena sei mesi fa, e tornavo un po' straniera a casa mia: un viaggio in penombra, una grande bolla mista di curiosità e timore, svanita poi per magia di fronte al lusso di una vacanza romana.
È primavera, adesso, con le sue margherite, il rosso delle fragole e i piselli freschi giù al mercato; la valigia del ritorno è piena di libri e di ricordi, la neve si è sciolta insieme alla paura, e a me non resta che guardare il soffitto e riascoltare il mare.

Guacamole di Piselli
per 4-5 persone

piselli, al netto 500 gr ca.
olio di oliva 2 cucchiai
succo di lime 2 cucchiai
jalapeño 1
scalogno 1
cumino, sale, pepe, coriandolo fresco q.b.


Sweet Peas

In un frullatore mettere i piselli sgranati, l'olio, il succo di lime e lo jalapeño privato dei semi (andrà bene anche un altro tipo di peperoncino, no worries...), unire sale, pepe, cumino in polvere e coriandolo fresco. Frullare per circa un minuto o fino a quando si ottiene una crema omogenea. Aggiustare il sapore se necessario. Alla fine unire lo scalogno tritato e mescolare.
Servire il guacamole come antipasto con chips di mais, oppure spalmato su fette di pane tostato.
In mancanza della primavera e dei piselli freschi, niente paura! Vanno benissimo anche quelli surgelati, direttamente dal freezer al frullatore... provare per credere.
w.v.<3

Guacamole Ingredients

Quinoa con Spinaci Saltati al Limone e Zenzero

mercoledì 19 febbraio 2014
Quinoa with Spinach, Lemon and Ginger

La tua casa, essendo il luogo in cui tu leggi, può dirci qual è il posto che i libri hanno nella tua vita, se sono una difesa che tu metti avanti per tener lontano il mondo di fuori, un sogno in cui sprofondi come in una droga, oppure se sono dei ponti che getti verso il fuori, verso il mondo che t'interessa tanto da volerne moltiplicare e dilatare le dimensioni attraverso i libri. Per capire questo, il Lettore sa che la prima cosa da fare è visitare la cucina.
La cucina è la parte della casa che può dire più cose di te.
~ Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore



Sono entrata in una trappola. Ieri ho letto queste parole e, all'apice della vocazione bloghereccia dei miei (forse ultimi) giorni d'esilio, ho deciso di prenderle in prestito per dare inizio a un nuovo post.
Poi però ho avuto come la sensazione di trovarmi su un terreno a sdrucciolo, costretta da me stessa a continuare un discorso che non reggerebbe il confronto. Non ce la posso fare. Preferisco davvero lasciarle cadere così, queste frasi rubate, silenziose ma ingombranti, cariche e fitte come fiocchi di neve.
Del resto, cosa si potrebbe dedurre dalla mia cucina inesistente? Sarebbe una delusione. Forse tu, Lettore, potresti pensare che il mio blog è tutto un bluff (come del resto io stessa vado ripetendo a chiunque mi dia un po' di confidenza...), e che in realtà mi piace molto di più perdere tempo a litigare coi fantasmi, ammucchiare pezzi di legno e ascoltare la voce delle cose, specie quelle arrugginite e stanche, piuttosto che affilare coltelli e triturare le carote per il soffritto. Perché a dire il vero, a me non è mai piaciuto preparare il soffritto, con tutta quella cipolla da affettare tra lacrime senza senso, e quelle verdure da scubettare alla perfezione, pena il discredito perenne dal Gran Consiglio dei Soffriggenti.
Cosa si potrebbe postulare dalle mie ciotoline rigorosamente scompaiate, da quella fila di spezie senza remora che riescono a farsi strada a seconda degli umori del momento, dallo zucchero grezzo e dall'immancabile manciata di farina Manitoba, che non si sa mai? Posso anche aggiungere, per chi volesse indagare oltre, che posseggo mio malgrado un forno E.N.O.R.M.E., un buco nero e profondo a prova di Tacchino, quantomai sproporzionato e imbarazzante. Col tempo ho imparato ad andarci d'accordo e ho messo a frutto la sua stazza indisponente trasformandolo in ripostiglio; se tu, Lettore infedele, potessi guardarci dentro, vedresti una pila indistinta di teglie scure e rotte, accatastate l'una all'altra senza senso, di quelle teglie grezze e pesanti che ci si attacca tutto e che a cuocere biscotti non ce la fa neanche Martha Stewart.
Ho quindi un indispensabile tostapane, quasi nuovo ma finto vintage; tantissimi vasetti pieni di marmellata, di solito rossa e con le fragole, di quella semplice, con i pezzi ma senza pepe, aceto balsamico o altre diavolerie. Marmellata deliziosamente imbloggabile.
Una tagine che vorrei usare più spesso, quattro vasi di vetro, raggiungibili solo con una scala, colmi di stampini per ogni forma del creato, per biscotti natalizi al miele e cannella, per cannelés di Bordeaux e per ravioloni ripieni che non vedranno mai la luce. Pentole sospese al soffitto, mini cocotte in tutti i colori della primavera, e un'unica concessione futuristica a una vergognosa progressione di grattuge lunghe, sottili e affilatissime.
Ma non c'è spazio per due, nella mia cucina. Non c'è una sedia e nemmeno un tavolo, figurarsi! Non esiste dispensa né cassetto, e l'ordine imperfetto di pentolame, forchettame, attrezzume e caccavelle si regge su un equlibrio assai delicato, progettato con fatica e tutelato con orgoglio.
Cosa potresti dedurre, caro Lettore dallo sguardo impietoso, non saprei proprio dirlo. Ci ho pensato, tutta la sera e poi un'ora stamattina col caffè. Ma la mia cucina vera è uno spazio immaginario, "un sogno in cui sprofondo come in una droga", una difesa per allontanarmi dal mondo, chiedendo al mondo di venire con me.
E allora ecco qua, buona quinoa spinacina a tutti.

Quinoa, Spinach and Salt


Quinoa con Spinaci Saltati
al Limone e Zenzero

per 4-5 persone

Quinoa with Spinach, Lemon and Ginger

quinoa 250 gr
spinacini freschi due mazzi abbondanti
aglio 2 spicchi
limoni 2
zenzero fresco 1 pezzo
olio di oliva, sale, salsa di soia q.b.


Quinoa and Garlic

Pulire delicatamente gli spinacini e togliere i gambi piu grossi. Scaldare qualche cucchiaio di olio in una larga padella, soffriggere per due minuti gli spicchi d'aglio sbucciati e tagliati a metà, quindi unire gli spinacini puliti e farli appassire leggermente. Insaporire con la scorza dei limoni e lo zenzero grattuggiati.
A parte cuocere la quinoa in acqua salata, seguendo le indicazioni della confezione. Lasciarla gonfiare e riposare per qualche minuto.
Quando è pronta, unirla agli spinaci e far saltare per un minuto, mescolando e unendo a piacere salsa di soia o un pizzico di sale.
Servire tiepida.
w.v.<3

Big Bowl of Quinoa