E così se ne va un altro Thanksgiving weekend. E io con estrema nonchalance vi regalo una ricettina da Ringraziamento proprio alla fine della festa.
Il fatto è che in quasi 10 anni di soggiorno in terra straniera non ho mai osato mettere mano ai piatti di questa tradizione, anche perché la mia amica (la stessa che anni prima ci viziava sfornando chocolate chip cookies un giorno sì e uno no), dicevo la mia amica, mossa a compassione, mi invita sempre al suo T-Day, e io di solito mi salvo in corner portando una crostata, oppure una pumpkin pie rimediata alla pasticceria francese vicino casa (ne sanno, ne sanno questi francesi, bisogna ammetterlo...).
Quest anno però ho deciso di essere un'ospite più educata, e con estremo orgoglio mi rimbocco le maniche e provo anche io a contribuire all'operazione tacchino. Virtualmente, e in clamoroso ritardo, ma l'importante è partecipare, diceva qualcuno... Quasi quasi mi sbilancio e vi prometto che nei prossimi
Però non illudetevi, non mi vedrete ancora alle prese con il tacchino (intendo IL Tacchino, IL Peso Massimo, IL 20 Pounder, quello perfetto, tronfio, sugoso, quello che insieme ai milkshake, alle ragazze pon pon e alle lavanderie automatiche ha fatto da cornice a tutti i nostri sogni americani, da Happy Days a Saranno Famosi), ecco QUEL tacchino ancora no. Non scherziamo, non ce la posso fare. Sarò anche una Girl in The Kitchen, ma non mi chiamo Martha Stewart. Preparare QUEL tacchino vale una Green Card, e io non sono pronta, tutto qua.
Ma ora bando alle ciance, ecco a voi la prima entry della mia nuova categoria, Ringraziamento, anzi, facciamo pure Thanksgiving.
E a voi tutti, grazie di esserci.
per una padella in ghisa di 20 cm di diametro
farina di mais a grana grossa (cornmeal) 140 gr.
farina bianca 125 gr.
burro 100 gr.
zucchero 80 gr.
uova 2
latticello 235 ml.
bicarbonato di sodio 1/2 cucchiaino
sale 1 pizzico
Per la cronaca, il cornbread si trova tutto l'anno e non solo durante il periodo del Ringraziamento, ed è molto diffuso in tutti gli USA anche se è più tradizionalmente associato alla cucina degli Stati del Sud: qui viene di solito preparato usando soltanto farina di mais, senza zucchero e senza agenti lievitanti, e viene cotto in una padella di ferro pesante, abbondantemente unta di burro, olio o strutto e scaldata in forno prima che vi venga versato l'impasto. Il risultato è un "pane" molto granuloso e che si sbriciola facilmente (tanto che spesso si mangia al cucchiaio con l'aggiunta di latte o latticello), non è per niente dolce e ha una crosta bruna piuttosto croccante.
Negli Stati del Nord invece, l'impasto del cornbread assomiglia molto di più a quello dei muffin o di altri quick breads (come il pumpkin bread o il banana bread), è più morbido e dolce per l'aggiunta di farina di grano, bicarbonato e zucchero, e viene cotto in forno come una normale torta.
Quella che vi offro è la versione Yankee, con l'aggiunta della farina di grano. Io la preferisco perché le briciole che se ne vanno dappertutto non fanno per me, però al tempo stesso mi piace poco dolce e cotto nella padella in ghisa, ma nulla vieta di aumentare lo zucchero, variare la proporzione delle due farine, e prepararlo in una normale teglia da forno (se quadrata, ancora meglio).
Riscaldare il forno a 180, imburrare bene una padella in ghisa e tenerla in caldo. In una ciotola, mescolare la farina di mais, la farina bianca e il sale e tenere da parte. Fondere il burro in un padellino e lasciarlo leggermente intiepidire, poi mescolarlo allo zucchero. Unire le uova, mescolare finché sono amalgamate, quindi aggiungere il latticello e il bicarbonato. Alla fine unire il mix di farine e mescolare solo finché si ottiene un composto sufficientemente omogeneo. Versare l'impasto nella padella calda (o in una normale teglia da forno precedentemente imburrata) e cuocere a 180 per circa 30 o 40 minuti.