Home Chi sono Tutte le ricette. Più o meno in ordine Fonti di ispirazione Vuoi scrivermi? English Version

Zuppa di Fagioli Neri

lunedì 28 ottobre 2013
Black Bean Soup

Era una sera di mezza estate, la scorsa estate, la cartolina di un viaggio in Costa Rica a metà fra esilio e vacanza.
Ricordo quel verde come un abbraccio orgoglioso in mezzo a strade impossibili, fra grovigli di sassi e pozzanghere, uno smeraldo vivo e lucente nutrito dalla pioggia benefica, puntuale ogni giorno alle sei.
Ricordo i ragazzi in bicicletta e le coppie abbracciate, strette sulla sella di motorini ammaccati, i loro corpi magri, abbronzati, impolverati d'amore e sorridenti.
C'era il caos nelle strade del centro, e una periferia svergognata dalla prepotenza dei fast food, sedotta dall'illusione di benessere proveniente dal nord. Sparsi dovunque a morderti il fegato distributori di Coca Cola e insegne dall'aria innocente, invadenti e meschini, quasi uno schiaffo alla povertà della gente.
Ricordo i villaggi lenti, silenziosi e assolati, quei puebli fatti solo di chiese posticce, scuole all'aperto e improbabili campi da calcio, un prato stretto e bagnato e due pali per porta.
C'era il Costa Rica che andava ai mondiali, la TV accesa nei bar, due Imperial ghiacciate e la felicità.
Ricordo la frutta matura, seducente e dolcissima, comprata agli angoli di strada insieme all'acqua purifica di un giovane cocco caduto.
Le notti più buie iniziavano presto in mezzo alla giungla, sulla collina più alta adagiata sopra a un letto di foglie.
Ricordo uomini e donne diversi, scampati alle nostre vertigini per inseguire un sogno senza comodità.
Ho conosciuto un tassista meccanico che non aveva le scarpe, un amico affrettato che chiamavano El Che. Mi diceva dove andate, perché, dove correte voi gente del nord? Siete solo dei poveri illusi, a credere di poter comperare la nostra realtà.
Abbiamo diviso uno jugo helado e questa zuppa piccante in un pomeriggio di solidarietà.
Pura vida.

Black Bean Soup


Zuppa di Fagioli Neri
per 4 persone

fagioli neri secchi 250 gr
cipolla bianca, grande 1
aglio 2 spicchi
carota 1
peperone rosso 1
pomodori 3
lime 1
dado vegetale 1
olio, sale, pepe, origano, pepe di cayenna, semi di cumino, grani di coriandolo e pepe della Giamaica q.b.
cilantro fresco, pomodori e cetriolo per servire q.b.

La sera prima mettere i fagioli a bagno per almeno 8 ore.
Tritare la cipolla e gli spicchi d'aglio, appassirli per qualche minuto in un po' di olio, quindi unire la carota e il peperone tagliati a cubetti. Mescolare e far cuocere per qualche minuto, unire i fagioli scolati e sciacquati, le spezie (se si usano in semi, polverizzarli prima), il dado, sale e pepe. Coprire di acqua, portare a bollore e cuocere a fiamma media per circa due ore.
Mezz'ora prima della fine, unire il succo e la scorza del lime, e i pomodori sbucciati (tuffandoli 30 secondi in acqua bollente) e tagliati a pezzi. Aggiustare di sale e pepe.
Frullare la zuppa solo per qualche secondo, in modo che sia cremosa ma restino visibili i pezzi.
Per servire, accompagnare con cubetti di pomodoro e cetriolo freschi, e a piacere cilantro tritato.
w.v.<3


Black Beans


Crostata Vegan con Farina di Farro

martedì 22 ottobre 2013
Crostata alla Marmellata Vegan

Fino a quando ci sei ti senti al centro del mondo, ti sembra che non cambia mai niente. Poi parti. Un anno due, e quanno torni è cambiato tutto: si rompe il filo. Non trovi chi volevi trovare. Le tue cose non ci sono più. Bisogna andare via per molto tempo, per moltissimi anni, per trovare, al ritorno, la tua gente, la terra unni si nato. Ma ora no, non è possibile. Ora tu sei più cieco di me.
~ Philippe Noiret, Nuovo Cinema Paradiso

È sempre tua quell'amicizia, quella nuova e quella eterna di una volta, è tuo il sapore del pane e il colore rosso dell'autunno. È tua la gente che invecchia, la solitudine del bosco, la malinconia e il silenzio della notte; sono ancora tuoi i sassi, i sentieri e il conforto della luna, tua la gentilezza morbida dei prati, il tramonto e il buio di quei giorni.
E le parole, appassite tra le crepe di quelle mura indifferenti, le frasi congelate e ormai stanche, i pensieri arrabbiati e inesplosi, sempre più ingialliti dal tempo.
A tornare è tutto un po' più bello, soffi via la polvere e scopri quanta tenerezza nei sogni ingenui di albe lontane. La mattina è ancora fredda, ma di ottobre meravigliosa; le cose, lente e sempre uguali, parlano una lingua familiare eppur diversa.
A tornare ti domandi quanto tempo ci è voluto per capirlo, o se è vero che siamo tutti un po' cambiati.

Crostata alla Marmellata Vegan


Crostata Vegan
con Farina di Farro

per uno stampo di 24cm di diametro

farina di farro 250 gr
farina 00 210 gr
amido di mais 50 gr
lievito per dolci 12 gr
limone 1
zucchero di canna 200 gr
olio di oliva 60 gr
olio di riso 60 gr
latte di riso 125 gr
sale 1 pizzico
marmellata q.b.
zucchero a velo per servire q.b.

In una ciotola mescolare le farine con l'amido di mais, il lievito, il sale e la scorza grattuggiata del limone. Fare una fontana al centro e unire lo zucchero, l'olio di olive e quello di riso e il latte. Iniziare ad amalgamare gli ingredienti con una forchetta, poi impastare con le mani fino a quando si ottiene una palla omogenea. Coprire con pellicola e far riposare in frigo almeno 30 minuti.
Stendere quindi 3/4 dell'impasto e disporlo nello stampo unto o rivestito di carta forno. Bucherellare la superficie con una forchetta, quindi distribuirvi sopra la marmellata (per me questa qua, thankyouverymuch) e infornare a 175 per 30-40 minuti finché la superficie della crostata è dorata. Lasciare intiepidire e a piacere, spolverare di zucchero a velo prima di servire.
w.v.<3


Vegan Jam Tart


Chana Masala

mercoledì 25 settembre 2013
Chana Masala

Sono ceci. Cotti.
Cotti e ripassati dentro a una salsa vagamente pomodorosa e piccantissimissima.
Epperò lasciatemelo dire, questi sono dei signori ceci, inimitabilmente goderecci, umili naviganti sopra a un mare rosso di spezie, lussurioso, profondo, e beatamente tempestoso.
Impreziositi da una lista di spezie lunga da qui a Porbandar, ecco che questi ceci mi diventano una realtà alternativa, un mondo misterioso e accogliente, un rifugio del cuore e del palato.
Il mio consiglio è: non fatevi intimidire. Ok, le polveri sono tante e forse difficili da scovare, forse vi faranno correre da un lato all'altro della città, forse vi faranno perdere la pazienza e magari pure mezza giornata; ma forse vi faranno anche esplorare angoli nascosti, scoprire la magia di nuovi colori traboccanti di vita, o capire la bellezza dissimulata dentro ai nostri enigmi.
Se siete nel dubbio, ma anche no, just do it. Compratele, tutte. Perché ne vale la pena. Perché a qualcuno piace caldo.
Just do it. E dite pure che vi ho mandato io.

Spices


Chana Masala
per 4-5 persone

ceci secchi 300 gr
cipolla 1 grande
pasta di aglio e zenzero 3-4 cucchiai
jalapeño fresco 1
semi di cumino 1 cucchiaio
coriandolo in polvere 1 cucchiaio
polvere di mango 1 cucchiaio
pepe di cayenna 1 cucchiaino
curcuma 1 cucchiaino
paprika 2 cucchiaini
cumino in polvere 2 cucchiaini
garam masala 1 cucchiaino
concentrato di pomodoro 2 cucchiai
limone 1
olio, sale, cilantro fresco q.b.

Mettere a bagno i ceci per circa 6-8 ore. Sciacquarli, coprirli di acqua e cuocere a fiamma media per circa 1 ora e 1/2 o 2, fino a quando sono teneri. Scolarli e tenere da parte una tazza della loro acqua di cottura.
Scaldare in una pentola 3 cucchiai di olio, farvi tostare i semi di cumino per qualche minuto, quindi unire la pasta di aglio e zenzero (se non la trovate, vanno bene anche 2 spicchi di aglio e un bel po' di zenzero tritati finissimi; se però avete la fortuna di avere un negozio di spezie e prodotti indiani vicino casa, o anche a 45 minuti di corsa da voi, vi consiglio l'alternativa), la cipolla e il peperoncino tritati e cuocere per circa 5 minuti. Aggiungere il resto delle spezie, poi l'acqua dei ceci tenuta da parte, il concentrato di pomodoro e far cuocere per qualche minuto ancora. Se necessario, aggiustare il sapore.
Unire i ceci, far cuocere per 10 minuti e alla fine aggiungere il succo del limone e una spolverata di cilantro fresco tritato.
A piacere, servire con del riso basmati. Ma anche no.
w.v.<3


Chana Masala


Focaccia con Fichi, Cipolla e Noci

giovedì 19 settembre 2013
Focaccia con Fichi, Cipolla e Noci

Questa è la mia alternativa al buio, alla paura, alla nostalgia, all'orgoglio, la tristezza senza meta, la pioggia, l'incertezza, le domande senza risposta, il passaporto scaduto, gli errori di grammatica, il Texas, l'accampamento per l'ultimo iPhone, l'ultimo iPhone, le canzoni di Pupo, il mal di testa, il mal di cuore, le sbucciature al ginocchio, le scarpe strette, le scarpe col tacco, le scarpe col pelo, novembre, le segreterie telefoniche, i pomodori pallidi, le macchie di sugo, i piedi gelati, il caffè annacquato, la pasta scotta, i fiori appassiti, il wifi con la password, lo sciopero dei treni, la pizza con l'ananas, il 4 in pagella, uno spettacolo tutto esaurito, la fine del libro, la coda al supermercato, il vino rosé.
Due fichi e una focaccia e non se ne parli più.

Figs, Onions and Walnuts


Focaccia con Fichi, Cipolla e Noci
per due teglie 20x30

Per l'impasto
farina 00 500 gr
acqua tiepida 275 gr ca.
lievito di birra 10 gr
sale 10 gr
olio di oliva 1 cucchiaio

Per farcire
cipolla rossa 1
zucchero 1 cucchiaio
noci 1 manciata
fichi freschi 10-12
sale, pepe, olio di oliva q.b.


L'impasto è lo stesso che avevo utilizzato qui, la ricetta viene dalle sorelle Simili, devo aggiungere altro?
In una ciotola sciogliere il lievito con una parte dell'acqua, poi unire un poco di farina, 1 cucchiaio di olio di oliva, il sale e ancora la rimanente farina e l'acqua in due riprese alternandole e sempre battendo l'impasto. Mettere sul tavolo e lavorare per 7-8 minuti, rimettere nella ciotola unta di olio e fare raddoppiare (ci vorranno circa due ore).
Rovesciare di nuovo sul tavolo, dividere l'impasto a metà, formare due filoni e appoggiarli sulle teglie rivestite di carta forno. Fare riposare per altri 15 minuti, poi spianare con un corto mattarello e con il palmo della mano fino a ricoprire quasi completamente il fondo della teglia. Fare lievitare per 30 minuti.
Nel frattempo sbucciare le cipolle, affettarle sottili, condirle con un cucchiaio di olio e uno di zucchero, sale e pepe e farle arrostire per qualche minuto sotto al grill. Tagliare i fichi a metà e tritare molto grossolanamente le noci.
Distribuire i fichi e la cipolla sulla superficie della focaccia. Affondare la punta delle dita nella pasta, formando delle impronte profonde fino a toccare la teglia, coprire con 3 cucchiai di olio battuti con 3 cucchiai d'acqua e sale e fare raddoppiare abbondantemente (sarà necessaria circa un'altra ora e mezza). Infornare a 200 per 25-30 minuti. Dieci minuti prima di sfornare, coprire la focaccia con le noci tenute da parte.
w.v.<3


Focaccia con Fichi, Cipolla e Noci


Focaccia all'Uva e Rosmarino

domenica 8 settembre 2013
Schiacciata all'Uva

Una volta un saggio alla domanda "Chi o cosa siamo noi?" rispose così: siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto, siamo ogni persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato o con la nostra esistenza abbia influenzato, siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più e ciò che non sarebbe accaduto se non fossimo mai esistiti.
~ Dal film Almanya - La mia famiglia va in Germania
Yasemin Şamdereli, Germania 2011


Quando è stata l'ultima volta che ti ho vista di sfuggita, abbronzata e seducente, con addosso quelle tue lentiggini e la meraviglia per la vita? Ricordo ancora i tuoi capelli neri, raccolti contro il vento, un vestito a fiori colorati, fresco d'estate e ingenuità, e i tuoi sandali già stretti e di altri tempi.
Partivo verso il Nord, a inseguire una ricchezza che non avevamo avuto mai: un lavoro che durasse anche il domani, la sicurezza di un futuro, mani calde, due soldi e la fatica. Ti cercavo nella mente, bella in tutti i tuoi vent'anni, mentre assaporavo lenta la tristezza, così pesante e lucida in quel giorno di settembre che me ne andai.
Due generazioni consumate fra gente che non ci è davvero appartenuta, che ci guardava obliqua e indifferente, fra colori ed orizzonti freddi e strani, profumi forti e tuttavia privi di memorie. Mio padre, chiuso nel suo orgoglio, non ne parlava mai; il passato era quasi una vergogna che sembrava aver lasciato indietro, eppure stava ancora tutto lì, assopito nel silenzio dei suoi occhi scuri e tristi: i carri spinti alla vendemmia, le salite a piedi con le ceste sulle spalle, il mosto, le botti, i piedi scalzi e l'allegria.
A me bastavano i tramonti e le giornate lunghe dell'estate: chiudevo gli occhi e ritrovavo i visi, ascoltavo quelle voci ormai lontane e rinascevo nel ricordo dei loro tiepidi sorrisi. Ma dimmi adesso ragazza di allora, dimmelo adesso come andò la tua vita. Son tornato oggi fra la mia povera gente, a caccia di quello che non ritrovo più. Strade, alberi, case e ruscelli, tutto sempre così uguale, e allora, perché tanto diverso? I sassi, le vie, i nomi e le piazze, li ho cullati dentro, levigati, protetti e amati in fondo al guscio dolce delle mie fantasticherie; mi illudevo che fossero la mia felicità e invece ora, da vicino, non li riconosco più.
Ti ho portato in dono questo fiore, rosa rossa che non ti avevo mai regalato. Tu sola, ragazza di allora, che te ne sei andata ora e per sempre, tu sola per me lo rimani, quel riso a occhi aperti e quella vita che non fu.

Schiacciata all'Uva

Focaccia all'Uva e Rosmarino
per 8 persone

farina 400 gr
lievito di birra 20 gr
acqua 225 gr ca.
sale 1 pizzico
uva fragola 1 kg
zucchero, olio evo, rosmarino q.b.

Schiacciata all'Uva

Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida e impastare con la farina, il sale, 3 cucchiai di zucchero e 3 di olio, fino a quando si ottiene una palla elastica, liscia e omogenea. Metterla in una ciotola, coprire con un canovaccio e far lievitare per circa 1 ora e mezza.
Nel frattempo armarsi di santa santissima pazienza, sciacquare l’uva ed eliminare i semi.(yes, sorry).
Stendere 2/3 dell’impasto su una teglia unta e rivestita di carta forno, distribuire sopra 2/3 dell’uva, spolverare di zucchero e rosmarino tritato fine e unire un filo di olio. Coprire con il resto dell’impasto, ripiegare e sigillare bene i bordi, e completare aggiungendo sulla superficie l’uva rimasta, 2 cucchiai di zucchero e poco olio. Infornare a 180 per circa 45 minuti.
A piacere spolverare di zucchero a velo.
w.v.<3

Schiacciata all'Uva


California Quinoa Salad

mercoledì 4 settembre 2013
California Quinoa Salad

Il paradosso.
L'America.
Così amata, idolatrata, così desiderata, idealizzata eppur così vituperata.
L'America imperialista, sola, prepotente, bigotta, militarista. Così contraddittoria, invadente, spiona, poliziotta, interventista.
L'America cafona, liberista, oppressiva, insensibile e razzista.
Capocciona, arrogante, capitalista; guerrafondaia, troppo armata e un po' fascista.

Dite quello che volete.
Ma c'è New York.
E c'è San Francisco.
E se ci metti piede, come a un amante traditore riesci a perdonarle tutto, e ad amarla nonostante.


Quinoa Salad Ingredients


California Quinoa Salad*
per 4-5 persone

quinoa 220 gr
acqua o brodo vegetale 400 gr
peperone rosso piccolo 1
cipolla rossa piccola 1/2
mango 1
edamame, al netto 1 bicchiere ca.
mandorle a lamelle 1 manciata
cranberries 1 manciata
lime 2
aceto balsamico 4 cucchiai
cilantro, cocco disidratato, sale, pepe q.b.


Edamame


Mettere l'acqua (o il brodo) e la quinoa in una pentola, portare a bollore e far cuocere a fuoco medio-basso per circa 15 o 20 minuti, finché tutto il liquido è stato assorbito.
Cuocere gli edamame per 4 minuti in acqua bollente, scolarli, sgranarli e tenerli da parte. Nel frattempo tritare finemente la cipolla e tagliare il peperone e il mango a dadini. Mescolare tutto alla quinoa, unendo il succo e la scorza grattuggiata dei lime, le mandorle, i cranberries (si possono sostituire con uvetta o ciliegie essiccate), l'aceto balsamico, sale, pepe, cilantro fresco tritato e una abbondante spolverata di cocco grattuggiato. Servire l'insalata fredda o a temperature ambiente.

*La ricetta l'ho messa insieme prendendo spunto da una cosa simile che ho adocchiato da Whole Foods. Ho guardato il colore, sbirciato la lista degli ingredienti et voilà, la mia serenata alla California.
w.v.<3


California Quinoa Salad


Marmellata di Prugne e Mirtilli con Rosmarino

martedì 27 agosto 2013
Prunes, Blueberry and Jam

Above us only sky
~ John Lennon, Imagine

Da qualche parte ho letto che se ci sdraiassimo sull'erba ogni sera per dieci minuti a contemplare per davvero il cielo e le stelle, molti dei nostri problemi svanirebbero come bolle di sapone scoppiate nell'aria, e il mondo intero prenderebbe a poco a poco una piega diversa.
Con la marmellata c'entra poco o nulla, ma mi pareva troppo bello da dire. E poi ci ho pensato sul serio a questa cosa qua, e alla prima occasione in cui mi sono trovata fra le mani un prato con le stelle, ci ho voluto provare anch'io, e ho deciso di condividere così, a modo mio.


Prune Blueberry Jam


Marmellata di Prugne e Mirtilli
con Rosmarino

per 6-7 barattoli medi
prugne, al netto 1 kg e 1/2
mirtilli 1 kg
zucchero 850 gr
limoni 3
rosmarino 2 rametti

Lavare le prugne, snocciolarle e tagliarle a pezzi. Unire 500 gr di zucchero, il succo di due limoni e mescolare. Sciacquare i mirtilli e mescolarli al resto dello zucchero e al succo di un limone. Coprire e lasciare macerare la frutta separatamente per una notte in frigo.
Il giorno dopo cuocere a fuoco medio, sempre separatamente, fino a quando le marmellate hanno raggiunto la giusta consistenza (i mirtilli potrebbero richiedere meno tempo delle prugne, specie se queste sono un po' acquose).
Circa mezz'ora prima della fine della cottura, mescolarle assieme e unire i rametti di rosmarino interi. Alla fine eliminare il rosmarino e invasare ancora la marmellata ancora calda nei barattoli di vetro precedentemente sterilizzati. Chiuderli e farli bollire in acqua per circa 20 minuti per creare il sottovuoto.


Prune Blueberry Jam2


Pappa al Pomodoro con Melanzane Grigliate, Olive Nere (e Feta)

martedì 20 agosto 2013
Pappa al Pomodoro

ma è meglio poi un giorno solo da ricordare
che ricadere in una nuova realtà sempre identica...

~ Francesco Guccini, Scirocco

Era una sera tiepida di agosto, la città umida e deserta popolata solo da turisti innamorati, anziani troppo stanchi e gatti in cerca di padroni. Noi due seduti in riva al fiume a giocherellare con gli sguardi, aspettavamo il vento e qualcosa che cambiasse.
Mi avevi chiesto di tornare lì, in quel tavolo all'aperto dove ti guardai la prima volta, abbronzata e timida col tuo velo di rossetto. Soffocate da ricordi inutili e legittime paure, parole e frasi restavano sospese, immobili in quell'aria densa di silenzio che si era andata aggrumando fra di noi. Erano un lui e una lei di troppo, due vite già iniziate e una morale troppo grossa.
Era una sera tiepida di agosto, quella sera in cui ci lasciammo diventare grandi. A nostro modo ci amavamo ancora, ma ormai non ci amavamo più.


Pappa al Pomodoro*
con Melanzane, Olive Nere (e Feta)

per 4
pane toscano raffermo 200 gr
pomodori maturi 800 gr
aglio 4 spicchi
concentrato di pomodoro 2 cucchiai
melanzana, piccola 1
olive nere 1 manciata
feta sbriciolata 2-3 cucchiai
sale, pepe, olio evo, brodo vegetale, basilico q.b.

Baby Eggplants

Incidere i pomodori a croce e tuffarli per qualche minuto in acqua bollente. Pelarli e passarli al passaverdure. Soffriggere gli spicchi d’aglio sbucciati e leggermente schiacciati in un po’ di olio, unire qualche foglia di basilico, poi il pane tagliato a cubetti. Far rosolare per circa 10 minuti finché il pane assume un bel colore ambrato. Unire la passata di pomodoro, il concentrato (facoltativo), sale, pepe e mescolare bene. Coprire con il brodo e far cuocere a fuoco medio-basso per circa 30 minuti finché il pane è ridotto in poltiglia.
Nel frattempo tagliare la melanzana a fette, grigliarle su entrambi i lati e tagliarle a cubetti. Snocciolare e tritare grossolanamente le olive. Servire la pappa al pomodoro, guarnendo ciascun piatto con cubetti di melanzana grigliata, una manciata di olive tritate e una spolverata di feta sbriciolata.
Va da sé che la feta non è approvata dalla vegan police. Epperò basterà eliminarla, et voilà, w.v.<3 il pranzo è servito.

*Piccolo spazio autocelebrativo: la qui presente ricetta è stata pubblicata questo mese sul Corriere della Sera nella rubrica Racconti di Cucina, insieme ad altre tre mie ricette aventi il pomdoro come protagonista.
Se siete curiosi, qui potrete trovare il link all'archivio del quotidiano e leggere l'articolo principale della pagina. E a questo proposito, manco fosse la notte degli Oscar, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno dimostrato enorme affetto e mi hanno postato e ripostato la foto della pagina sulla mia bacheca di facebook. Tenkiu!

Bruschetta ai Pomodori e Pesche

lunedì 12 agosto 2013
Tomato Peach Bruschetta

summer's here to stay
and those sweet summer girls
will dance forever...

~ DMB, Dive In

Cosa ci può essere di meglio di pane e pomodoro sotto ai raggi del sole?
Pane, pesche e pomodoro.
Fidatevi di me, mi assumo tutta la responsabilità.

Peaches


Bruschetta ai Pomodori e Pesche
per 4

pesche gialle 2
pomodorini 10-15
aceto balsamico 3 cucchiai
olio evo 3 cucchiai
aglio 3-4 spicchi
sale, pepe, basilico fresco q.b.
fette di pane casereccio


Peaches and Tomatoes

Sbucciare le pesche e tagliarle a cubetti. Mescolarle ai pomodorini sciacquati e tagliati in quattro, condire con sale, pepe, olio, aceto balsamico e basilico fresco tritato. Coprire e lasciar riposare almeno un’ora.
Tostare il pane in forno per qualche minuto, quindi strofinarlo ancora caldo con gli spicchi d’aglio sbucciati. Distribuire la bruschetta sulle fette di pane, spolverare ancora con del basilico e servire subito.

Bread an Bruschetta


Pane Toscano

giovedì 8 agosto 2013
Pane Toscano

Negli angoli di casa cerchi il mondo
nei libri e nei poeti cerchi te...

~ Francesco Guccini, Un altro giorno è andato

Metti un pomeriggio d'estate. Fresco e bizzarro, come i pomeriggi incappucciati di nebbia sul Pacifico del nord o quelli incazzati di pioggia dell'agosto in montagna. Metti un impasto d'altri tempi, pigro ma emozionante come una partita a rubamazzetto sullo stropiccio di una tovaglia a fiori. Aggiungi la tenerezza di un filone appena sfornato, e quel profumo così uguale alla pagnotta che ti regalavano all'angolo, in quelle fantastiche mattine assolate in cui facevi a tempo a infilarti davanti al bancone per 100 lire di caramelle gusto cocacola.
Pane fresco, marmellata e un violento strato di burro erano il mondo perfetto, quando a Dio credevi davvero e lo immaginavi sorridente a spasso per le nuvole, anche se forse diventava un po' triste se gli capitava di guardarci qua sotto. Le stelle e i pianeti riuscivi ad abitarli con la fantasia, litigando coi compagni di banco il possesso di Alfa, Beta e della Stella Polare, nonché una quota di Saturno e il governo assoluto di Giove. E tutto sarebbe durato per sempre, le case sull'albero, le margherite, il Nontarrabbiare, pane&nutella e il tè delle cinque. Perché era facile prendersi per mano e scivolare nella sera, senza pensare ci sarà, cosa sarà, dove sarà, domani.


Piccola nota di servizio: sono lieta di annunciare che questa ricetta fa parte del numero di Agosto 2013 del magazine di fotografia & food Threef, un numero speciale dedicato al Tempo, il tempo che passa, quello che si ferma o che si sogna, e anche quello che che non torna più.
Se non fosse che mi giudichereste di parte, vi consiglierei di sfogliarlo perché ne vale davvero la pena. Ma non ve lo dico, perché non sono di parte.

Pane Toscano e Marmellata


Pane Toscano*
per un filone

Primo Lievito
farina tipo 0 300 gr
acqua 180 gr
lievito di birra 5 gr

Impastare il tutto in un ciotola fino a ottenere un impasto ben amalgamato, ma lavorando il meno possibile. Coprire e far lievitare a temperatura ambiente per 20-24 ore.


Secondo Lievito 105 gr
farina tipo 0 100 gr
acqua 50 gr
lievito di birra 2 gr

Sciogliere il primo lievito e il lievito con l’acqua e impastare brevemente con la farina, quindi coprire di nuovo e far lievitare per altre 20-24 ore.


Impasto
farina tipo 0 250 gr
acqua 150 gr ca
lievito di birra 2 gr


Flours

Mettere la farina sulla spianatoia, fare la fontana in mezzo, quindi sbriciolarvi al centro il lievito di birra e spezzettarvi il secondo lievito. Sciogliere con l’acqua e quando si è ottenuta un poltiglia ben amalgamata, aggiungere la farina e impastare a mano, lavorando il meno possibile. Con la pasta formare un filone, schiacciarlo e adagiarlo verticalmente davanti a voi. Sollevare uno dei bordi e piegarlo verso il centro, appoggiare i pollici sulla parte piegata e premere fino a raggiungere la superficie del tavolo sottostante. Continuare a piegare nello stesso senso fino ad arrotolare completamente l’impasto. Appoggiarllo su un canovaccio molto infarinato con la falda sotto, coprirlo di farina e farlo lievitare avvolto nel canovaccio, stringendolo un poco e chiudendolo come un pacco, almeno mezz’ora. Quando è pronto, la superficie sarà coperta di crepe. Cospargere di farina il retro di un vassoio, afferrare il canovaccio e rovesciare il pane sull’avambraccio, poi trasferirlo sul vassoio rimettendo la falda sotto e senza fare bruschi movimenti. Farlo scivolare sulla pietra o su un teglia già rovente, in forno caldo a 220 per 10 minuti, poi abbassare a 180-190 per 40 minuti circa.

*La ricetta l'ho presa dall'infallibile bibbia delle Sorelle Simili, Pane e Roba Dolce. Uno dei must di tutti i foodblogger e foodfanatici, panificatori e non, fin dalla notte dei tempi.



Pane e Marmellata


Panzanella con Pesche Grigliate

domenica 4 agosto 2013
Grilled Peach Panzanella style=

... tanto doveva prima o poi finire lì
ridevi e forse avevi un fiore
ti ho capita, non mi hai capito mai

~ Roberto Vecchioni, Luci a San Siro

Ricordi? Ricordi quando c'erano i vent'anni? Lo so cosa dirai, con quella scossa lenta di umida tristezza che da ore ci attraversa: dirai che adesso la senti pure tu, tutta quella nostalgia che un tempo non capivi eppure facilmente mi accusavi. La avverti invece, oggi, come fa tremar la voce e abbassare gli occhi? E sorridere anche un po', perché questo nostro incontro sembra tutto uno stucchevole cliché, un onesto déjà vu, un film da altri raccontato, già vissuto, già sofferto e già cantato.
E tu sono sicura lo sapevi, che il nostro parlare ora avrebbe ingranato questa retromarcia qua. Perché cosa fai adesso, cosa facevi ieri o della tua vita dieci mesi fa mi importa poco, e la conosco già. La immaginavo bene anche allora, in quel nostro tempo insieme: per te sembrava tutto bell'e scritto, nei tuoi discorsi, nei tuoi studi e in quei ritagli accumulati dai giornali; tu così intento a pedinare la realtà, mentre io col mio futuro incerto perdevo giorni a interrogar gli specchi, cercando invano una risposta negli incroci e nelle tasche della casualità.
Ma ricordi? Ricordi quando passeggiammo insieme quella notte a fine estate, ubriachi al punto giusto? Dalla noia di una festa ci trovammo mano nella mano dentro a un sogno, a camminare intorno a quei riflessi e al profumo inesplorato di un lago sempre nostro. E poi, tutte quelle volte in cui ti ostinavi a ridere di me, quando dicevo preferirei morire come Francesca, peccatrice e innamorata, piuttosto che scoprirmi un giorno intrappolata nello spettro della quotidianità.
Ricordi? Ricordi quando tu dicesti basta, e l'illusione di otto anni che si sgretolava fra le mani, un amore scivolato e un mistero ancora aperto. Cosa resta di quel che avevamo allora ce lo siamo chiesti spesso, e la risposta forse la afferriamo solo questa sera, in un abbraccio silenzioso e lento, nascosto nella nebbia di una nuova, lontanissima città.
Passavo di qua, lo so, è tanto tempo, come stai? Io sì, scusa, pensavo che magari, si potrebbe... una cena, quattro passi, un semplice caffè; così, tanto per parlare un po'.
Sono le otto, è ancora chiaro fuori dal bistrot. Ordino io, e tu per una volta fidati di me. Parla pure, che io ti ascolterò.

Grilled Peach Panzanella

Panzanella con Pesche Grigliate
per 4 persone

pesche gialle 2
pane casereccio 2 grosse fette
pomodorini 600 gr
rucola q.b.
scalogno 1
limone 1
miele 3 cucchiai
olio, aceto balsamico, sale, pepe, basilico q.b.

Bread, Peaches and Tomatoes

Spennellare d’olio le fette di pane e cuocerle sulla griglia da entrambi i lati. Mescolare il miele con olio e aceto balsamico, intingervi le pesche tagliate a fette e cuocerle sulla griglia circa un minuto per parte. Tagliare il pane a pezzi, unirlo ai pomodorini tagliati a metà e agli scalogni affettati sottili. Condire con olio, aceto, succo di limone, sale, pepe e basilico spezzettato, e lasciare riposare almeno un’ora. Prima di servire, unire la rucola e le pesche grigliate tenute da parte.

Summer Basket


Gazpacho di Cocomero

mercoledì 10 luglio 2013
Gazpacho di Cocomero

Ma perché non funziona tutto come nei film?
Perché gli estranei in metropolitana, invece che limitarsi a guardarti, non attaccano bottone dicendoti che hai un sorriso bellissimo? Perché dopo trent’anni, in un caffé del centro, non rincontri mai la persona per cui hai lottato? Perché le madri fanno fatica a capire i propri figli e i padri ad accettarli? Perché la frase giusta arriva sempre durante il momento sbagliato? Perché non ti capita mai di correre sotto la pioggia, di arrivare davanti al portone di qualcuno, farlo scendere, scusarti e iniziare a parlare a vanvera per poi trovarti labbra a labbra e sentirti dire: ‘non importa, l’importante è che sei qui’? Perché non vieni mai svegliato durante la notte da una voce al telefono che ti dice: ‘non ti ho mai dimenticato’?
Se fossimo più coraggiosi, più irrazionali, più combattivi, più estrosi, più sicuri e se fossimo meno orgogliosi, meno vergognosi, meno fragili, sono sicura che non dovremmo pagare nessun biglietto del cinema per vedere persone che fanno e dicono ciò che non abbiamo il coraggio di esternare, per vedere persone che amano come noi non riusciamo, per vedere persone che ci rappresentano, per vedere persone che, fingendo, riescono ad essere più sincere di noi.

~ David Grossman, Qualcuno con cui correre

L'estate che vorrei. È racchiusa tutta in queste sue parole qua.
A me non resta altro che regalarvi un po' di dolce freschezza rosa.

Gazpacho di Cocomero - Ingredienti

Gazpacho di Cocomero*
per 5-6 persone

basilico fresco 1 mazzo abbondante
chiodi di garofano 4
anice stellato 2
foglia di alloro 1
zucchero 40 gr
acqua 350 ml
cocomero, pulito e senza semi 1 kg
cetriolo sbucciato 200 gr
pomodori ramati maturi 2
lime 2
peperoncino fresco 1 piccolo
sale, pepe, olio di oliva q.b.


*Ricetta adattata da Bon Appétit, e da tutte le estati immaginarie, presenti, passate e future.

In un pentolino, mettere l'acqua insieme alle foglie di basilico, le spezie, zucchero e un pizzico di sale. Portare a bollore, spegnere, coprire e lasciare in infusione almeno 20 minuti. Scolare il liquido e farlo raffreddare completamente.
Pelare i pomodori tuffandoli per un minuto in acqua bollente, tagliarli a pezzi eliminando i semi e far raffreddare.
Mettere nel frullatore la polpa di cocomero, il cetriolo, i pomodori preparati in precedenza, il succo dei lime, il peperoncino privato dei semi, lo sciroppo al basilico, sale e pepe e frullare finché il gazpacho è omogeneo. Aggiustare di sale e pepe, e aggiungere altro succo di lime, se serve.
Servire freddo, anche in bicchiere, guarnendo ciascun piatto con un filo di olio e qualche foglia di basilico.
w.v.<3

Cocomero