DICK:
I guess it looks as if you're reorganizing your records. What is this though? Chronological?
ROB:
No...
DICK:
Not alphabetical...
ROB:
Nope...
DICK:
What?
ROB:
Autobiographical.
DICK:
No fucking way!
(J. Cusack & T. Louiso,
High Fidelity)
Se dovessi anche io tentare di riorganizzare le ricette in ordine autobiografico, come John Cusack fa coi suoi dischi in
Alta Fedelta', questa qui la metto senza dubbio nella categoria
Anni di Universita'. Con meno di 10,000 Lire si riusciva a mangiare in otto, e si faceva sempre un figurone nonostante la poca dimestichezza fra i fornelli. Un piatto di spaetzle non si rifiutava mai a nessuno: senza pretese e con pochi fronzoli, facevano subito festa (festino o festone, dipendeva dal numero di ore mancanti all'esame fratto il numero di pagine ancora da affrontare).
La
caccavella arrivava dritta dritta da casa mia, ed era all'epoca l'unica concessione stravagante in una cucina giallo canarino che metteva paura solo a guardarla, teatro di interminabili tornei a scopone scientifico in cui chi perdeva era condannato a lavare i piatti per il resto della settimana.
Bei tempi quelli. Non esisteva Sale di Maldon o Farina di Forza, il pesce era un pensiero terrificante e le melanzane le consideravamo una verdura esotica. E allora giu' di spaetzle e di spritz con l'oliva, tutto quello che volevamo era racchiuso in quattro ingredienti.
Adesso posso affermare con certezza che sono stati questi Spaetzle (o
Gnocchetti di Spinaci, come noi profani eravamo abituati a chiamarli) a trascinarmi alla rovina, segnando l'inconsapevole inizio di questa follia culinaria.
E come John Cusack in
Alta Fedelta', anche io ho stilato la mia personale classifica Top Five. Ecco a voi i cinque sapori che a chiudere gli occhi mi riportano dritto dritto ai vent'anni, quando il mondo sembrava dividersi fra architetti e aziendalisti, e in mezzo stava tutto un popolo di latinisti, biologi marini, interpreti di russo, topi di biblioteca, archeologi, commercialisti, chimici furenti, inguaribili romantici, paleontologi, matematici, oboisti, glottologi e aspiranti giornalisti.
5)
Lo spritz (Aperol con oliva, grazie): a 1,500 Lire all'happy hour era un vero attentato al quieto vivere;
4)
La pasta fredda con pomodorini, mozzarella e olive nere: ovvero l'estate sotto ai denti, cosi' di moda che c'era anche chi si mangiava gli avanzi a colazione (non io, era l'amico architetto che non si schiodava mai);
3)
Gli spaetzle di cui sopra, rigorosamente al burro e parmigiano. Perche' esplorare alternative quando il condimento ci sembrava la perfezione assoluta?
2)
La manina alla crema: considerata un vero lusso per colazione, la manina era sempre capace di riaccendere qualunque speranza. Calda e burrosa, ti riappacificava col mondo anche quando le sirene urlavano l'arrivo dell'acqua alta e in casa gli spifferi di vento arrivati da chissa' dove rendevano inutile e ridicola la vecchia stufa a gas. Aiutava non poco il fatto che proprio li', nel panificio sottostante, vendevano la manina piu' buona di tutta la laguna. Solo una rampa di scale, non serviva nemmeno indossare le scarpe.
Oggi vai tu?, ci si domandava appena svegli. Il tempo di fare il caffe';
1) Il primo posto, a giudizio plenario della critica e dei consumatori, va all'unico e inimitabile
Bigne' di Tonolo: vera e propria istituzione per il popolo studentesco di Venezia, ricompensa e insieme pegno da pagare per aver superato l'esame, una difficile scelta tra top 3 (crema pasticcera, crema caffe' o crema gianduia?), tappa obbligatoria nei pomeriggi di nebbia all'uscita da Ca' Foscari. Tonolo univa in un coro unanime tutti i futuri architetti, aziendalisti, latinisti, biologi marini, interpreti di russo, topi di biblioteca, archeologi, commercialisti, chimici furenti, inguaribili romantici, paleontologi, matematici, oboisti, glottologi e aspiranti giornalisti di cui sopra. Ogni discussione cessava di fronte ai suoi bigne' e - mi permetto di dire - ogni tanto anche di fronte alle sue frittelle allo zabaione.
(cfr. i seguenti commenti in calce a
Pasticceria Tonolo, Facebook Official Fan Page e
Appassionati di Tonolo, Non Official Facebook Group:
Tonolo Patrimonio dell'umanità, scritto da M. Gianola, Tonolo Fan;
Grazie di esistere!, scritto da A.K. Bidorini, Tonolo Fan;
Dopo 4 anni sono riuscito a mangiare due frittelle con la crema chantilly, anche stando all'estero... mi son commosso!! , scritto da V. Battain, Tonolo Fan;
Ieri ho scoperto i bignè alla crema chantilly... la mia vita non sarà più la stessa!, scritto da S. Vedova, Tonolo Fan;
Come le fa Tonolo non le fa nessuno!, scritto da M. Casarin, Tonolo Fan;
Grandissimo rispetto., scritto da F. Giacometti, Tonolo Fan;
La mia droga sono i bignè di Tonolo! Quello al cioccolato è un antidepressivo naturale!!, scritto da R. Perenzin, Tonolo Fan;
Io AMO Tonolo!!, scritto da V. Massetti, Tonolo Fan;
A chiunque abbia fondato questo gruppo va tutta la mia stima. E anche alle sacher di Tonolo, ovviamente, scritto da G. Zornetta, Tonolo Fan).
Scusate la digressione, se non ricordo male si stava parlando di spaetzle...
Spaetzle agli Spinaci
per 4-5 persone
spinaci freschi, al netto circa 300 gr.
uova 3
farina q.b. (direi circa 250-300 gr.)
sale, pepe, noce moscata q.b.
burro, parmigiano o ricotta salata per condire q.b.
Questa e' una delle pochissime ricette che faccio a occhio, ma stavolta, unicamente per il bene del blog, ho deciso di pesare il mucchietto di spinaci. Avrei anche pesato la farina, ma mi e' partita la mano...
Lavare e asciugare gli spinaci, eliminare i gambi piu' duri e tritarli finemente al mixer. Unire uova, sale, pepe e noce moscata e poi iniziare ad aggiungere farina finche' si ottiene una pastella soda ma ancora piuttosto fluida. E' consigliabile fare una prova, cuocendo due piccole cucchiaiate di impasto nell'acqua bollente: se reggono, l'impasto e' pronto, altrimenti aggiungere ancora un po' di farina.
Usando l'apposito attrezzo, appoggiato sopra la pentola con l'acqua in ebollizione, far scendere gli spaetzle e lasciarli cuocere per qualche minuto. Scolarli e condirli con burro fuso e parmigiano grattuggiato.
Gli spaetzle si possono anche congelare: in questo caso basta passarli sotto l'acqua fredda appena scolati, in modo da fermarne la cottura, e poi riporli in freezer negli appositi sacchetti.
[...] facciamo un cambio, prenditi pure
quel po' di soldi, quel po' di celebrità.
Ma dammi indietro la mia seicento,
i miei vent'anni e una ragazza che tu sai.
Milano scusa stavo scherzando,
luci a San Siro non ne accenderanno più.
(R. Vecchioni, Luci a San Siro)