Home Chi sono Tutte le ricette. Più o meno in ordine Fonti di ispirazione Vuoi scrivermi? English Version

Branzino in Crosta di Sale

martedì 27 luglio 2010
Branzino in crosta di sale

No, caro branzino, ti prego non guardarmi cosi'. Ho gia' deciso e non si discute. E poi, di che ti lamenti? Finisci in un grande classico, piacerai a tutti. Quindi basta fare quella faccia...


Branzino in Crosta di Sale
per 2

branzino intero 1, circa 1 kg
sale marino grosso 1-2 kg
(a seconda della grandezza del pesce)
prezzemolo, succo di limone, olio, pepe q.b.


Pulire il branzino privandolo delle interiora e sciacquandolo bene sotto l'acqua corrente (...non guasta in questi casi avere il pescivendolo per amico).
Disporre meta' del sale sul fondo di una teglia da forno, adagiarvi sopra il pesce e ricoprirlo bene con l'altra meta'. Cuocere a 200 per circa 35-40 minuti. Quando e' pronto, trasferire il branzino su un piatto, rompere l'involucro di sale che si sara' formato e sfilettarlo. Servire con una salsina preparata mescolando olio, pepe, prezzemolo tritato, succo e scorza di limone.
A piacere, prima d infornare si puo' insaporire l'interno del pesce con erbe tritate, con un paio di foglie di alloro, con dell'aglio e/o fette di limone.

Melanzane Ripiene

venerdì 23 luglio 2010
Melanzane Ripiene

A malincuore, ma a un certo punto ho dovuto proprio rassegnarmi e far fare alle mie melanzane la fine che si meritavano.


Melanzane Ripiene
per 4-5

melanzane baby circa 8
olive nere 6-8
capperi sotto sale 1 manciata
pomodori secchi 3
acciughe soto sale 2
aglio 1 spicchio
pane grattuggiato 1-2 cucchiai
prezzemolo, basilico, olio, sale, pepe q.b


Lavare le melanzane e tagliarle a meta' per il lungo. Scavare l'interno con un cucchiaio e tagliare a dadini la polpa. Salare leggermente i gusci ottenuti e tenerli da parte.
Tritare finemente l'aglio, i capperi dissalati, le acciughe sciacquate e private della lisca, le olive, il basilico e il prezzemolo. Unire il trito ai dadini di melanzana insieme al pangrattato, aggiustare di sale e pepe, e mescolare bene.
Dividere il ripieno nei gusci di melanzana tenuti da parte, disporli in una teglia da forno e cospargere con olio di oliva. Cuocere a 190 per 45-60 minuti circa, finche' le melanzane sono tenere. Servire tiepide o a temperatura ambiente.

Tartare di Spada all'Arancia

mercoledì 21 luglio 2010
Tartare di spada all'arancia

Eppure ero stata cosi' previdente! Gia' a dicembre avevo gentilmente intimato a Babbo Natale di risparmiarsi pure il servizio di pentole Le Creuset e l'ultimo modello di Kitchen Aid e di spedirmi invece a spasso per il Mediterraneo a bordo di un panfilo, per farmi cullare dalle onde leggere e viziare dal sole di luglio e dal pesce fresco di giornata.
Ma arrivati a questo punto credo proprio che non abbia capito. Del panfilo nessuna traccia. Il sole me l'ha mandato su altri orizzonti a riscaldare qualche giovane bellezza al bagno. Le onde sono dei mostri oceanici che sputano vento e nebbia gelata. Sulle Le Creuset e sul Kitchen Aid ci ho messo da tempo una pietra sopra.

Travolta dal solito destino nel grigiore della citta' di agosto, mi ritrovo con un trancio di pesce. Fresco, dicono.
Babbo Natale, mai provata la tartare all'arancia?


Tartare di Spada all'Arancia
per 2 (me e Babbo Natale)

trancio di pesce spada, freschissimo 300 gr. circa
arancia, piccola 1
scalogno 1
capperi sotto sale una manciata
prezzemolo, basilico, menta 1 manciata ciascuno
sale, pepe, olio, succo di limone q.b.


Privare il trancio di pesce della pelle (se necessario) e tagliarlo in una dadolata non troppo fine. Tritare finemente lo scalogno, i capperi sciacquati dal sale e abbondanti prezzemolo, basilico e mente. Grattuggiare la scorza dell'arancia. A parte preparare un'emulsione con il succo dell'arancia, qualche goccia di succo di limone, olio, sale e pepe. Condire con questa il pesce, unendo anche il trito di erbe e capperi. Mescolare e far riposare qualche ora in frigo. Prima di servire, scolare il pesce dalla marinata.

Viola

domenica 18 luglio 2010
Viola

SHUG: More than anything God love admiration.
CELIE: You saying God is vain?
SHUG: No, not vain, just wanting to share a good thing. I think it pisses God off when you walk by the colour purple in a field and don't notice it.

SHUG: Soprattutto ama essere apprezzato.
CELIE: Vuoi dire che Dio è vanitoso?
SHUG: No, non è vanitoso. Vuole godersi le cose belle con noi. Io credo che Dio si incazza se tu, di fronte al colore viola di un campo di fiori, neanche te ne accorgi.

(W. Goldberg & M. Avery, The Color Purple)

Aglio al Forno

giovedì 15 luglio 2010
Aglio al Forno

Ieri pomodoro, oggi aglio (...e che dite, domani basilico?). Ieri ho scomodato Neruda, oggi vi beccate la sottoscritta. Pero' niente paura, non vi appioppero' nessuna Ode all'aglio da me composta, anche perche', diciamo la verita', non sono esattamente una grande fan del suddetto. Per intenderci, locali come The Stinking Rose (Rosa Puzzolente...!!), coi loro pezzi forti quali il martini all'aglio o il gelato all'aglio, a me fanno un po' paura. Che volete che ci faccia?

Eppure anche l'aglio, di solito cosi' duro, pungente e anche un po' pestilenziale, in fondo in fondo ha un'anima cremosa, morbida e dolcissima. Basta saperlo prendere per il verso giusto, e vedrete che anche se e' arrabbiato nero, si potra' mettere a tacere.


Aglio al Forno

teste di aglio intere q.b.
olio, sale, pepe, timo fresco q.b.
brodo vegetale se necessario, per bagnare


Incidere le teste di aglio eliminando la calotta superiore a circa 1 cm dall'estremita', ma senza separare gli spicchi. Disporle in una teglia da forno e condire con sale, pepe, foglie di timo fresco e un giro d'olio. Cuocere a 175 per circa 45-60 minuti, finche' l'aglio diventa tenero. Se dovesse scurire troppo in fretta, coprire con un foglio di alluminio. Se necessario, bagnare il fondo con un po' di brodo perche' non attacchi.
Una volta cotti, gli spicchi vanno schiacciati a uno a uno e ne uscira' una crema dolce e del tutto innocua. E' ottima come antipasto, spalmata su dei crostini di pane insieme a una fetta di brie o altro formaggio a pasta morbida.
E se poi vi ritrovate a mangiare una testa d'aglio intera, non dite che non vi avevo avvertito.

Pomodoro

lunedì 12 luglio 2010
Pomodori

Oda al Tomate

La calle
se llenó de tomates,
mediodia,
verano,
la luz
se parte
en dos
mitades
de tomate,
corre
por las calles
el jugo.
En diciembre
se desata
el tomate,
invade
las cocinas,
entra por los almuerzos,
se sienta
reposado
en los aparadores,
entre los vasos,
las matequilleras,
los saleros azules.
Tiene
luz propia,
majestad benigna.
Devemos, por desgracia,
asesinarlo:
se hunde
el cuchillo
en su pulpa viviente,
es una roja
viscera,
un sol
fresco,
profundo,
inagotable,
llena las ensaladas
de Chile,
se casa alegremente
con la clara cebolla,
y para celebrarlo
se deja
caer
aceite,
hijo
esencial del olivo,
sobre sus hemisferios entreabiertos,
agrega
la pimienta
su fragancia,
la sal su magnetismo:
son las bodas
del día
el perejil
levanta
banderines,
las papas
hierven vigorosamente,
el asado
golpea
con su aroma
en la puerta,
es hora!
vamos!
y sobre
la mesa, en la cintura
del verano,
el tomate,
aastro de tierra,
estrella
repetida
y fecunda,
nos muestra
sus circunvoluciones,
sus canales,
la insigne plenitud
y la abundancia
sin hueso
sin coraza,
sin escamas ni espinas,
nos entrega
el regalo
de su color fogoso
y la totalidad de su frescura.

(P. Neruda, Odas Elementales)

Ode al Pomodoro

La strada
si riempì di pomodori,
mezzogiorno,
estate,
la luce
si divide
in due
metà
di un pomodoro,
scorre
per le strade
il succo.
In dicembre
senza pausa
il pomodoro,
invade
le cucine,
entra per i pranzi,
si siede
riposato
nelle credenze,
tra i bicchieri,
le matequilleras [portaburro],
la saliere azzurre.
Emana
una luce propria,
maestà benigna.
Dobbiamo, purtroppo,
assassinarlo:
affonda
il coltello
nella sua polpa vivente,
è una rossa
viscera,
un sole
fresco,
profondo,
inesauribile,
riempie le insalate
del Cile,
si sposa allegramente
con la chiara cipolla,
e per festeggiare
si lascia
cadere
l'olio,
figlio
essenziale dell'ulivo,
sui suoi emisferi socchiusi,
si aggiunge
il pepe
la sua fragranza,
il sale il suo magnetismo:
sono le nozze
del giorno
il prezzemolo
issa
la bandiera,
le patate
bollono vigorosamente,
l'arrosto
colpisce
con il suo aroma
la porta,
è ora!
andiamo!
e sopra
il tavolo, nel mezzo
dell'estate,
il pomodoro,
astro della terra,
stella
ricorrente
e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l'insigne pienezza
e l'abbondanza
senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine,
ci offre
il dono
del suo colore focoso
e la totalità della sua freschezza.

(P. Neruda, Odi Elementari)

Insalata di Rucola e Melone

giovedì 8 luglio 2010
Insalata di Rucola e Melone

Post sfacciatamente pigro. E per non rimetterci la faccia mi gioco il jolly, universalmente valido, del "Con questo caldo, non ci si puo' mica mettere ai fornelli" (tanto, mica lo sapete che qui ci starebbe bene un bel berretto di lana...)

Ancor piu' sfacciatamente, vi elenco perfino gli ingredienti:
- rucola;
- melone;
- formaggio di capra;
- sale, pepe, olio, aceto balsamico.

Con atto di grande magnanimita', vi risparmio invece la descrizione del difficile procedimento. E se ancora non siete conviniti, prendetela come una scusa per dotarvi del famoso e utilissimo pallinatore di frutta.

Insalata di Polpo

martedì 6 luglio 2010
Insalata di Polpo

Quando d'un tratto vi prende la voglia di Mediterraneo ma tutto quello che avete davanti e' la nebbia densa e umida, ci sono tre cose che potete fare per correre ai ripari:

1) Aprire la confezione di Coppertone che da secoli giace inutilizzata in fondo al cassetto, chiudere gli occhi e inalare a pieni polmoni;

2) Guardare questa per l'ennesima volta, e commuoversi;

3) Fare visita al pescivendolo di fiducia, che' lui i polpi li ha di sicuro.

Ieri uno e due. Oggi numero tre e cosi' sia.


Insalata di Polpo
per 3

polpo intero, al netto uno di circa 1,5 kg
alloro 1 foglia
sedano 1 gambo
sale, pepe, prezzemolo, olio, limone q.b.


Spero per voi che acquistiate un polpo gia' pulito, altrimenti tanti auguri...
Il mio era anche surgelato, il che di per se' non e' neppure un peccato, dato che surgelare il polpo prima della cottura serve ad ammorbidirne le carni. Se invece avete la fortuna di trovarne uno fresco, ma nessun pescatore e' stato tanto magnanimo da sbattervelo contro le rocce, potete sempre provare ad affrontarlo da soli a suon di batticarne. Per me nulla di cosi' romantico, ho dovuto semplicemente aspettare che si scongelasse. Pulito e sciacquato a dovere, il mio bel polpo era pronto per l'uso.
Ho messo a bollire una larga pentola di acqua con un po' di sale e una foglia di alloro. Ci ho buttato dentro la creatura violacea e l'ho fatta cuocere senza pieta' per circa un'ora e dieci minuti (ma voi regolatevi a seconda della grandezza della preda). Quando i tentacoli si sono mollemente arresi alla forchetta irriverente, ho capito che era ora di porre termine al supplizio. Ho spento il fuoco e ho lasciato che il povero polpo intiepidisse nella sua acqua di cottura.
Nel frattempo sono riuscita a dimenticarmi di questo incubo e sono andata a profumarmi le mani tagliuzzando un bel po' di prezzemolo e spremendo il succo di due limoni. Ho preparato un semplicissimo condimento con olio, limone, sale e pepe, a cui ho poi aggiunto il prezzemolo finemente tritato.
Mi sono quindi (ri)fatta coraggio e ho pescato il polpo dalla pentola, andandolo a cercare nel liquido ormai scuro. L'ho tenuto per qualche minuto sotto l'acqua corrente cercando di eliminarne il piu' possibile la pelle (...cioe', lo stavo scuoiando!). A questo punto, l'ho tagliato a pezzi e l'ho messo in una ciotola. Ho quindi recuperato dal frigo l'innocuo gambo di sedano, l'ho tagliato a cubetti e l'ho mescolato al polpo. Ho condito il tutto con l'emulsione di olio e limone, ho spolverato con un altro pizzico pepe nero e un'aggiunta di prezzemolo, ho dato una bella rigirata e chi si e' visto si e' visto.