Oda al Tomate La calle se llenó de tomates, mediodia, verano, la luz se parte en dos mitades de tomate, corre por las calles el jugo. En diciembre se desata el tomate, invade las cocinas, entra por los almuerzos, se sienta reposado en los aparadores, entre los vasos, las matequilleras, los saleros azules. Tiene luz propia, majestad benigna. Devemos, por desgracia, asesinarlo: se hunde el cuchillo en su pulpa viviente, es una roja viscera, un sol fresco, profundo, inagotable, llena las ensaladas de Chile, se casa alegremente con la clara cebolla, y para celebrarlo se deja caer aceite, hijo esencial del olivo, sobre sus hemisferios entreabiertos, agrega la pimienta su fragancia, la sal su magnetismo: son las bodas del día el perejil levanta banderines, las papas hierven vigorosamente, el asado golpea con su aroma en la puerta, es hora! vamos! y sobre la mesa, en la cintura del verano, el tomate, aastro de tierra, estrella repetida y fecunda, nos muestra sus circunvoluciones, sus canales, la insigne plenitud y la abundancia sin hueso sin coraza, sin escamas ni espinas, nos entrega el regalo de su color fogoso y la totalidad de su frescura. (P. Neruda, Odas Elementales) | Ode al Pomodoro La strada si riempì di pomodori, mezzogiorno, estate, la luce si divide in due metà di un pomodoro, scorre per le strade il succo. In dicembre senza pausa il pomodoro, invade le cucine, entra per i pranzi, si siede riposato nelle credenze, tra i bicchieri, le matequilleras [portaburro], la saliere azzurre. Emana una luce propria, maestà benigna. Dobbiamo, purtroppo, assassinarlo: affonda il coltello nella sua polpa vivente, è una rossa viscera, un sole fresco, profondo, inesauribile, riempie le insalate del Cile, si sposa allegramente con la chiara cipolla, e per festeggiare si lascia cadere l'olio, figlio essenziale dell'ulivo, sui suoi emisferi socchiusi, si aggiunge il pepe la sua fragranza, il sale il suo magnetismo: sono le nozze del giorno il prezzemolo issa la bandiera, le patate bollono vigorosamente, l'arrosto colpisce con il suo aroma la porta, è ora! andiamo! e sopra il tavolo, nel mezzo dell'estate, il pomodoro, astro della terra, stella ricorrente e feconda, ci mostra le sue circonvoluzioni, i suoi canali, l'insigne pienezza e l'abbondanza senza ossa, senza corazza, senza squame né spine, ci offre il dono del suo colore focoso e la totalità della sua freschezza. (P. Neruda, Odi Elementari) |
Pomodoro
lunedì 12 luglio 2010
14 commenti
I love this picture!
Solo tu!!!
: )
invece di cucinare, ho passato una domenica pomeriggio a fotografare pomodori! Aiutoooooooo, che ne sara' di me fra un po'?
eh eh però la foto è stupenda =) !!!!
Ah Neruda! (è stato il mio primo maestro di spagnolo)
Ah il pomodoro! (oramai vado avanti a gazpacho e salmorejo)
Ah, ciao!
Besos,
CP
Ah CP, come ti invidio!
Neruda, insieme alla Dickinson, sono tra i miei poeti preferiti del '900. Unici e sensazionali, profondi e toccanti.
Questa Ode al pomodoro non la conoscevo, ed è bellissima.. grazie per avermela fatta conoscere :)
e la foto? stupenda..
Che gioia per occhi e spirito!
Fantastico pomodoro, merita davvero un'ode!
bellissma la foto!!! e anche l'Ode!
grazie!
Grazie a tutte! Viva i pomodori!
sbaglio o ti piace il pomodoro!? ;-) condivido, che estate sarebbe senza i pomodori!?! Complimenti per le foto... bellissssssssime!
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