Non so se si e' capito, ma mi piacciono un sacco le bakeries. E pure gli scones, a dire il vero. Sarei capace perfino di disegnare una mappa della citta' basata sui panifici e sui prodotti che vendono. Vi piace il pane alle noci con tante tantissime noci? Girate a destra. Volete una ciabatta? Avanti 200 metri e poi a sinistra. Avete bisogno di una baguette come la fanno in Francia, per di piu' sfornata fresca alle 5 di pomeriggio? Autobus N.22, ultima fermata.
E' solo da quando mi sono trasferita in America che mi e' venuta 'sta fissa, in Italia non ci facevo caso. Il fatto e' che da noi i panifici si danno per scontato, un po' come le Chiese: tanto lo sai gia' che appena giri l'angolo ti troverai di fronte a una pagnotta o a un Crocifisso. Qui invece succede lo stesso con Starbucks, un nome una garanzia, e' difficile non sbatterci contro. Mentre le bakeries artigianali, con il forno nel retro e il lievito madre in fermento, sono una rarita'. Per l'Americano medio, il pane e' un parallelepipedo a fette, gommoso, imbustato in sacchetti di plastica trasparente e pronto per essere tostato. Croccantezza, fragranza, profumo e scarpetta non fanno parte dell'immaginario comune. E' per questo che quasi mi commuovo ogni volta che scopro un nuovo panificio oppure vedo che esistono altri fan al seguito come la sottoscritta. Perche' mi da' speranza e mi fa pensare che forse siamo ancora disposti a fare retromarcia e a rinunciare per un attimo alla comodita' del pronto-veloce-facile-economico in favore di qualcosa di sano e autentico. Scusate, come al solito sto divagando...
Per tornare alla mia personalissima mappa, fra le pietre miliari ci metto senza dubbio Arizmendi Bakery, nel quartiere del Sunset. Famosa per la pizza e per le baguettes a pasta acida, Arizmendi fa parte di un gruppo di piccole aziende cooperative capitanato dalla mitica Cheese Board di Berkeley. Leggere la storia di Cheese Board e' trovarsi improvvisamente giovani e rivoluzionari, e innamorarsi di nuovo della California, dei suoi ideali e dello spirito anticonformista che la contraddistingue.
Cheese Board e' nata nel 1967, e all'inizio era un piccolo negozio di specialita' alimentari che ha avuto il merito di mettere in vendita per la prima volta una serie di formaggi autentici e di importazione, i formaggi formaggi, all'epoca praticamente sconosciuti. Ispirandosi agli ideali egualitari degli anni '60 e alla volonta' di redistribuire la ricchezza in maniera piu' equa, qualche anno piu' tardi Cheese Board e' diventata una societa' cooperativa in cui tutti i lavoratori sono anche soci alla pari, hanno uguale diritto di voto e godono della medesima struttura retributiva. E ha continuato a sopravvivere e a prosperare negli anni, sostenuta allo stesso modo dalla fede nella democrazia e dalla passione per gli ingredienti genuini.
Seguendo lo stesso modello, hanno cominciato a diffondersi in anni piu' recenti strutture analoghe, panifici indipendenti di piccole e medie dimensioni, operati e gestiti dai lavoratori stessi, a cui Cheese Board ha messo a disposizione il finanziamento iniziale, oltre che il training e tutte le ricette. Una rete di cooperative nota come Association of Arizmendi Cooperatives, dal nome del Sacerdote José Maria Arizmendiarrieta, fondatore della corporazione cooperativa Mondragón nei Paesi Baschi, ispirata a ideali paralleli di redistribuzione dei mezzi di produzione.
Tornando al pane per i nostri denti e all'argomento piu' stretto di questo post, Arizmendi l'ho segnata sulla mia mappa per le morbide brioches al latticello, i panini a pasta acida dorati e croccanti e TUTTI gli scones, che sono a decine, con gusti che variano a seconda della stagione: al limone e mirtilli, alla zucca, alle mele e noci, al cioccolato, al formaggio. E in fondo anche io per il bene della collettivita', mi sono ripromessa di provarli tutti, quindi tanto vale che iniziamo adesso. Fare scorta di latticello, mi raccomando.
Farina di Mais e Cranberries
per circa 6 scones
farina 150 gr.
farina di mais a grana grossa 110 gr.
(io ne ho messi 50 gr. e il resto ho usato farina fioretto)
lievito chimico 1/2 cucchiaio
bicarbonato punta di un cucchiaio
sale un pizzico
burro freddo 115 gr.
zucchero 65 gr. + un paio di cucchiai per la copertura
ciliegie (o cranberries) essiccati 50 gr.
latticello 130 gr.
un uovo per spennellare
farina di mais a grana grossa 110 gr.
(io ne ho messi 50 gr. e il resto ho usato farina fioretto)
lievito chimico 1/2 cucchiaio
bicarbonato punta di un cucchiaio
sale un pizzico
burro freddo 115 gr.
zucchero 65 gr. + un paio di cucchiai per la copertura
ciliegie (o cranberries) essiccati 50 gr.
latticello 130 gr.
un uovo per spennellare
In una ciotola, setacciare farina, lievito, bicarbonato. Unire sale, zucchero e farine di mais e mescolare. Aggiungere il burro freddo tagliato a cubetti e mescolare finche’ il burro e' ridotto a granelli. Unire i cranberries (o le ciliegie essiccate) e mescolare ancora. Fare una fontana al centro e unire il latticello. Mescolare l'impasto velocemente, solo fino a quando risulta appena amalgamato. Lasciarlo quindi riposare per circa 5 minuti.
L'impasto si puo' fare tranquillamente a mano, anzi e' preferibile dal momento che bisogna appunto fare attenzione a non lavorarlo troppo a lungo.
Formare delle palle di circa 6 o 7 cm di diametro senza lavorarle troppo, ma cercando di mantenere un aspetto granuloso in superficie. Disporre gli scones sulla teglia foderata di carta forno, pennellarli con l’uovo leggermente sbattuto e spolverare di zucchero. Infornare a 210, abbassare subito la temperatura a 190 e cuocere per 20/25 minuti finche’ sono dorati. Farli raffreddare su una grata prima di consumare.