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Minestra d'Orzo

lunedì 28 febbraio 2011
Minestra d'Orzo

Happiness only real when shared.
(E. Hirsch [scritto in un libro], Into the Wild)

Esiste secondo voi LA ricetta della felicità? Oppure è cosa sopravvalutata, come le ostriche, il tofu e Julia Roberts? Intendo dire, qualcuno ne conosce la formula perfetta, quantificabile come le uova nel pan di spagna; oppure è assurdo ostinarsi a cercare quel fine ultimo e impossibile come l'alzata del soufflé? Sarà poi vero che per raggiungere la felicità bisogna essere inflessibili e caparbi, sopportare la fatica, armarsi di pazienza e rivoltare l'impasto mille volte quasi fosse un croissant? Chi lo ha detto che il rumtopf si può gustare solo a Natale? Cosa succede se invece di aspettare giorni e ore sbirciamo nel calice già a settembre, infiliamo le dita nello sciroppo e assaggiamo fragole e ciliegie?
Forse la felicità non ha nulla a che vedere con quel pâté de canard en croûte che nessuno riesce a riprodurre; forse non è poi così difficile fare la lista della spesa, decifrare gli ingredienti e trovare chi sia in grado di fornirceli. Magari è possibile rubare un pezzo di felicità anche dentro una coppa di mirtilli alla panna in un martedì qualunque, o in una stecca di zucchero filato la domenica alle giostre. Forse un pezzo di felicità è anche una passeggiata al chiaro di luna sotto la neve che cade, il profumo dell'erba appena tagliata, una corsa sotto la pioggia per le strade deserte, un sorriso rubato a un estraneo sul tram. O un ricordo lontano, riafforato per caso nella memoria.
E magari un briciolo di felicità si può trovare anche in un piatto di minestra d'orzo, tale e quale a quella che mangiavate da bambini. Possibile?


Minestra d'Orzo
per un esercito affamato

orzo 200 gr
cipolla bianca 1
aglio 2 spicchi
carote 2
sedano 1 gambo
stinco di maiale affumicato
(o osso di prosciutto con residui di carne)
1
alloro 2 foglie
salvia 2 foglie
dado per brodo 1/2
patate medie 1-2
olio, sale, pepe, acqua, latte q.b.


Tritare finemente la cipolla e farla soffriggere per qualche minuto in un po' di olio insieme agli spicchi di aglio pelati. Aggiungere le carote e il sedano ridotti in dadolata e cuocere per qualche minuto. Unire l'orzo e farlo tostare, quindi aggiungere il dado, lo stinco di maiale affumicato tutto intero (oppure l'osso di prosciutto), alloro e salvia, e coprire con circa 2,5 litri di acqua. Cuocere dolcemente per un'ora e mezza, unendo altra acqua se necessario. Pelare le patate e tagliarle a cubetti. Unirle alla minestra insieme a un paio di bicchieri di latte (piu o meno, a seconda di come vi piace cremosa), e continuare a cuocere per un'altra mezz'ora. Il sale va unito solo verso la fine, perché l'osso di maiale è già salato. Eliminare gli odori e servire con una spolverata di pepe nero macinato. Volendo, si può prelevare dallo stinco la carne di maiale e aggiungerla a pezzetti alla minestra.

P.S: Avevo provato anche una versione vegetariana, ma non era stata la stessa felicità.
15 commenti
Diletta ha detto...

Possibile, sì! anzi sono queste piccole cose a fare la ricetta della felicità....come ha detto Benigni..."se
qualche volta la felicità si scorda di voi, voi non scordatevi
della felicità. Per essere felici deve bastare poco, non
dev’essere cara la felicità, perchè se costa cara non è di
buona qualità"...

Un sorriso bello,
D.

Marta ha detto...

possibile possibile!
Che bella questa foto

Virginia ha detto...

La versione vegetariana nun se po' sentì!!!
E non nominare le ostriche invano che ho appena finito di riguardarmi le foto del viaggio di nozze in cui vengo immortalata a mangiarmele ogni mattina con il croissant!

Unknown ha detto...

woooooooow che bella minestra, dev'essere buonissima!!! complimenti per la foto!

Flavia Galasso ha detto...

Cero che è possibile..per essere felici..tutto è possibile...e soprattutto soggettivo!!

Katia ha detto...

Ma stando a certe scuole la felicita' non esisterebbe nemmeno, pare essere una costruizione mentale che sortisce alla fine l'effetto contrario, una chimera.
Meglio a mio avviso pensare cche invece esista, perseguirla e talvolta arrivare a credere di averla raggiunta. Che ne dici?

p.s. me la rifai un'altra volta prima che riparta? :)

One Girl In The Kitchen ha detto...

@Diletta: Benigni e' un mito! Grazie per la citazione, me l'ero persa ;)

@Streghetta: gracias!

@Virginia: c'hai ragione, mi ero sforzata di farmela piacere vegeterian style, ma tutto il sapore viene dalla carne.
Certo che tu non sei normale con le ostriche a colazione... Mi viene mal di stomaco solo all'idea. Pero', adesso che ci penso, magari dentro a un croissant potrei anche farmele piacere!

@Le ricette dell'Amore vero: grazie!

@Elifla: certo che e' tutto soggettivo, vedi le ostriche qui sopra...per me sarebbero una tortura, altro che viaggio di nozze! Ogni tanto penso sia bello cercare di fermarsi e guardarsi intorno per vedere le cose belle che si hanno. Ieri su facebook, in risposta a un'amica che sta attraversando un periodo un po' cosi', qualcuno le ha scritto che a volte per sentirsi meglio basta fare una passeggiata, e osservare (ma osservare sul serio, cioe' proprio focalizzando l'attenzione) le cose belle, tipo un fiore, le nuvole, i raggi del sole. Diceva che serve a rasserenare la mente, proviamo?

@Katia: esiste, ma forse e' gia' qui e noi non ce ne accorgiamo, che ne pensi?
La zuppa te la rifaccio volentieri, anzi stavolta ti do' tutto - ma proprio tutto - il pentolone, che a casa mia non se ne puo' piu'! L'ho fatta 3 volte in un mese, dopo 15 anni che non la mangiavo! ; )

FrancescaV ha detto...

la si potrebbe ribattezzare la zuppa della felictà, perchè no, per chiudere il cerchio sulla citazione di Diletta che ci ricorda, e io ci credo, che la felicità passa per le cose che già abbiamo già.

p.s. scivolo sul profano: ma sti tavoli superfighi per le foto dove li trovate? ;-)

Babs ha detto...

letto il titolo e il pensiero è stato "uhhhh quanto tempo che non la faccio", secondo pensiero "ma perchè????"
nessuna risposta per entrambi, ma mi sono assicurata di avere ancora dell'orzo in dispensa e, effettivamente c'è!
ciao sara :)

Anna Luisa e Fabio ha detto...

La ricetta perfetta è quella che si sposa con i nostri gusti e questa minestra lo farebbe benissimo con i miei!
Fabio

One Girl In The Kitchen ha detto...

@Francesca: mail in arrivo. Quelle tavole sono la mia disperazione!

@Babs: si', pure io era un sacco di tempo che non la mangiavo. Una di quelle cose che quando ce l'hai li' non dice molto, ma che poi lontano da casa fa tutto un altro effetto!

@Fabio: io non sono molto per la carne nelle zupppe, ma questa si sposa bene anche con me!

( parentesiculinaria ) ha detto...

Possibilissimo...
Per me la felicità è un panino al pomodoro con pane croccante e buon olio...
Vuoi provare un mozzico? E io provo un cucchiaio... giusto per capire se le felicità sono interscambiabili o perlomeno contagiose...
Direi che la tua zuppa, però, dati tutti quegli ingredienti saporiti mi fa partire in netto svantaggio... :)
Mi aggancio ai tuoi feeds. Non ti conoscevo ancora... possibile?

franci e vale ha detto...

La cosa più bella della felicità è che ti arriva come un regalo quando meno te l'aspetti! Hai ragione a volte è davvero solo un profumo o un sapore o una gentilezza tra sconosciuti....o,perchè no., una zuppa perfetta! Ciao,franci

Unknown ha detto...

Per me ne esistono tante di ricette della felicità, questa compresa!! Bellissima foto! ;-)

Francesca P. ha detto...

Quando si parla di felicità mi viene sempre in mente questa frase che chiude il libro "Le notti bianche" di Dostoevskij (che so quasi a memoria per quanto l'ho consumato e sottolineato - sì, io sono una che sottolinea i libri, rigorosamente a matita):

"Un attimo di felicità è forse poco nell'arco di una vita intera?"

E' un pò come cercare il chicco di orzo diverso da tutti gli altri, nella tua zuppa...

(e adesso scusami, ma devo andare a scoprire cosa sia il rumtopf, che nome buffo)


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