Non so voi, ma io verso il Panino ho un debito di riconoscenza. Gli devo anni di cene preparate di sfuggita, ingoiate di fretta per strada, cene solitarie consumate di notte sulla panchina alla fermata dell’autobus, accartocciate in mezzo a una pausa della lezione, sgranocchiate sopra i tomi dell’esame, o preparate apposta per evitare il rancio appioppatoci dal mio ormai ex datore di lavoro (un ristorante pseudo italiano, di quelli alla Tagliatelle Alfredo e Spaghetti Meatballs, per intenderci....).
Certo, non nego che a volte mi sarebbe piaciuto avere sottomano un bel risottino all’onda o due spaghetti al pomodoro caldi e fumanti, soprattutto dopo quattro notti di fila trascorse con il Panino. Eppure Lui non mi ha mai tradito, ogni volta con un abito diverso, e’ sempre stato all’altezza. Il classico, adatto ad ogni occasione: mozzarella di bufala, pomodorini e rucola; bresaola, rucola e grana; crudo e mozzarella. Il semi-classico, da sbolognare a un’amica quando hai altri impegni: tonno, peperoni grigliati e rucola; brie, verdure grigliate e rucola; ricotta e spinaci ripassati in padella; carciofi stufati e brie; asparagi, grana e uovo sodo; crudo e asparagi; panino con le polpette al sugo, tanto sugo.....; roast beef a fettine, zucchine grigliate, scaglie di grana. L’alternativo, per una serata grundge: prosciutto crudo e fichi; tacchino al forno, salsa di cranberry, lattuga e pomodoro; avocado e polpa di granchio; avocado, pollo grigliato, formaggio semiduro, pomodoro e rucola; salmone affumicato, philadelphia ed erba cipollina; lattuga romana, caesar dressing e pollo grigliato. L’eretico, quando vuoi fallo strano: gorgonzola, marmellata di peperoni e rucola; ricotta, noci tostate e cipolle caramellate; marmellata di melanzane e zenzero, pecorino e rucola; pere caramellate e gorgonzola; pollo grigliato, mango, rucola e formaggio manchego; pere a fettine e brie; caprino e marmellata di carote.
Come dire: finche’ c’e’ il Panino c’e’ speranza. Oggi non ho piu’ lezioni da frequentare alla sera, non ho piu’ un secondo lavoro, e non ho piu’ il coraggio di mangiare a mezzanotte. Eppure mi viene come il sospetto che questo blog mi stia togliendo il tempo per mettermi ai fornelli, strano ma vero. E allora eccolo ancora qua, in una veste ancora una volta nuova, il Panino!
Un ringraziamento speciale anche al mio amato Jim Lahey, alla sua stecca senza impastare, e al suo Panino di Barbietola (Jim, se mi sposi, impariamo insieme l’italiano, ti va?).
con Rucola e Formaggio di Capra
stecca, tagliata a meta' 1/2
barbabietole marinate a fettine
cipolla rossa 1/2
aceto di vino rosso 6 cucchiai
formaggio di capra fresco
foglie di rucola
sale, olio di oliva
barbabietole marinate a fettine
cipolla rossa 1/2
aceto di vino rosso 6 cucchiai
formaggio di capra fresco
foglie di rucola
sale, olio di oliva
Per le barbabietole marinate: cuocere delle barbabietole al forno oppure lessarle in acqua. Quando sono fredde, pelarle e tagliarle a fette. Nel frattempo mescolare 6 cucchiai circa di aceto di vino rosso con un cucchiaino di sale fino. Tagliare a fettine sottili mezza cipolla rossa e metterla a bagno nell'aceto. Unire le fette di barbabietola, mescolare bene, coprire con pellicola e lasciare riposare in frigo per almeno 12 ore.
Per il panino: scaldare leggermente il pane, spalmare il formaggio di capra su una meta', coprire con foglie di rucola e fette di barbabietola scolate dalla marinata. Unire un filo d'olio, coprire con l'altra meta' della stecca e addentare.
10 commenti
Sara!!!Condivido il tuo debito di riconoscenza nei confronti del Panino...e che fame!!!!
Le mie stecche con Lazzaro sono in lievitazione...ti sapro' dire!
Un sorrisone one one...e no, Jim sposa me!
Fossero tutti così i panini, ne mangerei uno al giorno:)
il panino ha tutto il mio rispetto.stasera non impasto la stecca, domani cuocio mi entusiasma:D
Ora ti dico una cosa, io adoro nutrirmi di panini!!!
Sai quante volte pur avendo a disposizione una cucina e materia prima, prefersico il sano e vecchio panino???
davvero invitante!
la barbabietola "acetizzata" nel panino... vedi che bella idea che t'è venuta?!
@Acquaviva: l'idea non e' mia, ma di Jim. Lo chiama Panino di Barbietola, si e' scordato una sillaba, ma lo perdoniamo....
Ma che bel "paninazzo" Sara...
me ne sono "sparato" anch'io uno sabato...che goduria!!
E spariamocene un altro!
: )
ahahah questo Jim mi sembra molto conteso... a ragione ;-)
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